Cultura e Spettacoli

«Celentano invitami: parlerò di gay con te»

Esce il suo nuovo cd. «A novembre sposerò il mio compagno a Barcellona»

Ferruccio Gattuso

da Milano

La luna torna a gravitare al centro delle attenzioni: gli americani hanno fatto sapere di voler tornare lassù e Ivan Cattaneo - che non ha basi spaziali né astronavi - li ha anticipati spedendoci i propri sogni e le proprie note. Il vantaggio di essere un cantautore, allo scoccare del trentesimo anno di carriera: con la fantasia vai dove ti pare, e non sprechi miliardi di dollari in shuttle difettosi. Luna presente è infatti il titolo dell’ultimo album del pop-autore bergamasco che ha spaziato per i più coloriti territori musicali, in una felice commistione tra immagini e musica. Non solo musica, poi: nel ruolo di narratore e «coro greco» di Music Farm l’Ivan ha conquistato tutti: quando appariva in tv, l’audience saliva. Non è azzardato, quindi, parlare di rinascita. Alla quale manca la ciliegina sulla torta: «Faccio un appello a Celentano che dedicherà la prima puntata di Rockpolitik alla libertà d’espressione - dice -. Inviti me, o inviti qualche artista dichiaratamente gay. Su questo tema e su quello dei Pacs lo vedo titubante. Io a novembre sposerò il mio compagno a Barcellona». Dopo aver segnato la via del pop elettronico tricolore anni Ottanta, e dopo aver proposto ardite installazioni audio-video come ZOOcietà DUE.000 e Kyrie Elei Song, Ivan Cattaneo torna a flirtare con la musica leggera. «Noi - spiegava tempo fa - non siamo esseri materiali che a volte vivono esperienze spirituali: siamo esseri spirituali che stanno vivendo una breve esperienza materiale sulla Terra». Belle parole, che il cantautore fa sue, sotto altra forma, nel nuovo album, un ottimistico racconto musicale sulla forza dell’amore. «Provo amore perché/ è l’amore a contenere me», canta Ivan nel primo brano del disco, Amare l’assente. Dietro il pop divertito ed elettronico, par di capire, c’è qualcosa di prezioso e meditato. «Siamo sette miliardi di corpi ma una sola anima», parole di Ivan incluse nel disco e slogan filosofico.

Segno che ci crede sul serio.

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