Celle sul Rigo fa festa: oggi e domani si celebra la «Sagra dei Pici» una pasta leggendaria

Appuntamento come ogni anno per l’ultima domenica di maggio (con inizio oggi), per la Sagra dei Pici a Celle sul Rigo. Un piccolo paese in provincia di Siena, ai confini con il Lazio e l’Umbria, là dove i vigneti e i boschi diradano cedendo il posto alle crete e ai calanchi inframmezzati da viali di cipressi e il paesaggio si allarga verso l’Amiata, Radicofani e il Monte di Cetona.
Quest’anno per la XXXVIII edizione della Sagra organizzata dalla Società Filarmonica per mantenere in vita la banda musicale del paese, Celle si è tinto di un inedito tocco intellettuale e cosmopolita. Anche se la zona fuori dalle rotte del turismo di massa, con i suoi panorami incontaminati, i suoi poderi sparsi nella campagna trasformati in accoglienti agriturismo, le tradizioni e l’ospitalità della sua gente, richiama numerosi turisti di varie nazionalità, mai si erano visti sciamare tanti ragazzi stranieri tutti insieme per le strade del paese. Accompagnati dal professore di antropologia e tradizioni popolari Alessandro Falassi, direttore dei corsi di lingua e cultura italiana dell’Università per stranieri di Siena, sabato scorso Celle ha subito la pacifica e gioiosa invasione di una cinquantina di studenti di tutto il mondo alla scoperta dell’Italia più segreta, delle sue tradizioni e dei suoi cibi genuini. Un messaggio da portare in paesi lontani affidato all’esperienza diretta, all’incontro con la gente, al ricordo personale, meglio di tante promozioni e spot, più incisivo di internet. Un’anticipazione di un’altra invasione, quella promessa e sperata, tempo bello permettendo, di oggi e domani da parte di gente di tutte le età, proveniente dai paesi vicini, da Roma, Siena e Firenze che ogni anno riempie strade e piazzette per gustare i pici nella loro duplice veste, al sugo e all’aglione. Ricetta antica e collaudata, chef di provata fiducia le donne del paese, ingredienti genuini, atmosfera semplice e accogliente sono questi i segreti del successo. Ad aprire la festa è come sempre la Banda, immancabile la tombola di sapore antico, la musica da discoteca il sabato per i ragazzi e quella più tranquilla per le famiglie la domenica.

Ma i protagonisti sono loro, i pici (farina, acqua, sale e pochissime uova, un tempo nemmeno uno), stesi regolarmente e sempre a mano uno per uno dalle donne, i sughi, al classico ragù e all’aglione (olio, aglio, peperoncino, conserva e poco pomodoro), preparati meticolosamente e senza fretta, e poi tutto il resto a fare da contorno. Carne alla brace e salsicce, ciaccette, dolci e vini della zona.

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