da Varese
Diciotto perquisizioni e 17 indagati nel Varesotto. È il risultato del blitz di ieri della Digos che conduce linchiesta su presunte infiltrazioni terroristiche di matrice islamica. L'ipotesi di reato è di associazione con finalità di terrorismo internazionale, cioè l'articolo 270 bis. Dalla questura di Varese, al momento, nessun commento ufficiale sull'esito delle perquisizioni, avvenute nel capoluogo e nelle immediate vicinanze. La Digos ha controllato anche la sede del Centro culturale islamico di Varese, dove ha sede la moschea. La Polizia ha sequestrato una serie di documenti e di materiale propagandistico. In particolare, nelle case di alcuni maghrebini (sedi di incontri sospetti) sarebbero state trovate delle videocassette e delle registrazioni audio che, secondo la Digos, potrebbero costituire un collegamento con il radicalismo islamico. In questura si deve ora «valutare quale sia il grado di sostegno diretto a eventuali attività eversive». Di certo, i soggetti indagati sono considerati di un certo peso e collegati in particolare a uno dei tunisini espulsi su ordine del ministro dell'Interno lo scorso mese di settembre, Ben Said Faycal, che risiedeva ad Azzate (Varese).
L'indagine è iniziata nel 2004 e ha già avuto una sua prima parziale conclusione con l'arresto, nel maggio 2005, dell'imam della moschea varesina, Abdelmajid Zergout, e del tesoriere, Mohamed Raouiane. Entrambi marocchini, il 6 febbraio compariranno davanti al gup del Tribunale di Milano, Antonio Corte, con l'accusa di terrorismo internazionale: sono sospettati di aver creato una cellula italiana del Gruppo islamico combattente marocchino.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.