«Cemento Spa» dilaga da Ventimiglia a La Spezia

Abitazioni fantasma mai denunciate al catasto, ma anche officine, magazzini, autorimesse. Un costruendo complesso immobiliare di villette e negozi sequestrato perché senza permessi edilizi. Colate di cemento illegali da ponente (storica terra di mafiosi al confino) a levante.
Secondo i dati di Legambiente la «Cemento Spa» che strozza il verde e deturpa le meraviglie paesaggistiche liguri, non è legata soltanto a meri abusi edilizi di furbetti e imprenditori senza scrupoli, ma soprattutto agli investimenti del denaro sporco di mafia, 'ndrangheta e camorra. Un intreccio pericoloso. Collusione e corruzione, infatti, riguardano anche la malapolitica locale e talvolta quei rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero indagare, vigilare, sanzionare e stroncare sul nascere le attività delle «betoniere dei clan infiltrati in Liguria». Purtroppo, la Liguria risulta la regione del Nord con il più alto numero di reati del settore edilizio nel periodo 2006-2010. Nella nostra regione sono stati 1797 (oltre il 25%) con 2641 persone denunciate e 337 sequestri da parte dell'Autorità Giudiziaria. In Lombardia sono stati 1606, in Emilia Romagna 1078 e in Piemonte 1037. Nella classifica provinciale del ciclo del cemento risulta che a Imperia sono state accertate 453 infrazioni (7,8% del totale), a Genova 401 (6,9%), a Savona 398 (6,8%), a La Spezia 140 (2,4%). L'incidenza sul territorio ligure risulta di 33 reati ogni 100 chilometri quadrati. Inoltre, un mese fa il comune di Ventimiglia è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, così come era successo l'anno scorso per quello di Bordighera. Il dossier-denuncia «Cemento Spa» è stato presentato ieri mattina nella sezione genovese di Legambiente dal presidente regionale Santo Grammatico insieme al responsabile nazionale Ambiente e Legalità Enrico Fontana, al vicepresidente nazionale Stefano Ciafani, al responsabile del Centro azione giuridica Stefano Bigliazzi e al referente ligure di Libera, Matteo Lupi.


«Denunciate, denunciate, denunciate alle forze dell'ordine - dicono i rappresentanti di Legambiente e Libera - siamo disponibili ad accogliere segnalazioni dei cittadini anche presso le nostre sedi, se possibile non in forma anonima».

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