Roma

Una cena per trovare l’avversario di Veltroni

Una cena, seduti attorno ad un tavolo, per decidere chi dovrà e potrà battere Veltroni alle prossime elezioni comunali. Stasera, infatti, nel verde ovattato del Castello della Castelluccia, sulla Cassia, si vedranno i big della Cdl. Ognuno con ricette proprie, politiche si intende, con un filo rosso che le accomuna tutte: «battere Veltroni non è affatto impossibile». A fare da padrone di casa (è lui che ha diramato gli inviti) è il neo-coordinatore regionale di Alleanza nazionale, Francesco Aracri.
«La candidatura a sindaco dovrà necessariamente essere di peso, perché l'elezione è significativa e riveste carattere altamente simbolico. Nel rispetto dei nostri avversari, riteniamo - spiega Aracri - che ci siano possibilità per battere Veltroni, anche perché la politica spettacolo non paga se poi vedi strade rotte: la gente non ha l’anello al naso. Per quanto riguarda il nostro candidato, penso debba essere un politico, non credo alla litania della società civile». Un candidato politico, indica dunque Aracri, scelto magari attraverso le primarie che negli ultimi mesi sono entrate con forza nel dibattito politico, a destra come a sinistra. «Alleanza nazionale le proporrà ai suoi alleati, personalmente le farei anche per Camera e Senato».
Sulla stessa linea Vincenzo Piso, presidente della federazione romana di An: «Le ritengo fondamentali, anche per ricompattare l’alleanza e riavvicinare i cittadini elettori coinvolgendoli nelle scelte strategiche del centrodestra».
Diversa, almeno in parte, l’opinione degli alleati. Ad Armando Dionisi, segretario regionale dell'Udc, le primarie non vanno a genio e dice chiaramente di preferire la candidatura del compagno di partito Baccini, che definisce «politico romano per eccellenza, conoscitore della città e del territorio che ha già amministrato guidando un Municipio, vicino inoltre agli ambienti cattolici che nella Città Eterna sono sempre determinanti».
Quasi un altolà all’ipotesi Alemanno: «Alemanno è un politico di peso - dice Dionisi - ma bisogna anche considerare che non è romano e non può vantare lo stesso rapporto con il territorio che ha Baccini». «Il nodo - spiega Dionisi - deve essere sciolto prima di settembre, e la cena di stasera sarà una tappa importante prima della decisione finale. È vero che le regionali sono andate male, ma credo che ci sia capacità di ripresa in questa città, c’è bisogno di proporre un progetto nuovo, nonostante la popolarità del sindaco, i nodi strutturali come mobilità trasporti e grandi infrastrutture non sono stati risolti. Credo che sarà una partita difficile ma va combattuta, si tratta di riaprire un dialogo con le forze vive della città, sul progetto per Roma che possiamo proporre. Per quanto riguarda Forza Italia poi, mi sembra che anche Tajani abbia riconosciuto l’importanza di una candidatura di un esponente dell’Udc».
Beatrice Lorenzin, coordinatrice regionale di Forza Italia, a differenza di Aracri, non esclude un candidato della società civile: «Le ipotesi più accreditate sono Alemanno e Baccini, ma perché escludere la possibilità che il candidato sindaco sia espressione della società civile? Certo, alla cena parleremo anche di questa possibilità, possono emergere in questa fase nomi di altissimo profilo, da valutare approfonditamente». Poi aggiunge: «Avvieremo una piattaforma programmatica per la città e come Forza Italia produrremo un libro bianco sull’operato di Veltroni. Stiamo anche affrontando le candidature di partito ai municipi e al Comune, unite alla riorganizzazione della nostra presenza nei collegi elettorali». La Lorenzin conclude: «È una sfida importantissima, e non ci spaventa.

Veltroni si può battere, di fronte ad un'analisi attenta la facciata dell'immagine crolla davanti a numeri».

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