Censimento dei nomadi, sarà ultimato il 15 ottobre

Mentre il sindaco Gianni Alemanno prende le misure ai nuovi poteri forniti in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana ai sindaci dal decreto attuativo emanato martedì sera e annuncia per le prossime ore le ordinanze contro i lavavetri, i venditori agli angoli delle strade e contro la mendicità moleste (dell’idea di un’ordinanza anti-rovistaggio nei cassonetti della spazzatura in strada e delle polemiche che ne sono seguite parliamo in altra parte del giornale), il tema sicurezza a Roma è sempre più caldo.
La novità più importante è l’avvio dell’iter che dovrebbe portare in breve al nuovo regolamento dei vigili urbani e anche al loro armamento. Ieri in Campidoglio si è insediato il tavolo tecnico con polizia municipale. E domani la giunta dovrebbe approvare il nuovo regolamento sull’ordinamento professionale dei vigili urbani che sarà poi adottato a settembre, dopo il via libera del Consiglio comunale. Un punto, questo, al centro di un documento siglato dal Tavolo sindacale della Polizia municipale e dal sindaco Gianni Alemanno ieri sera al termine di una riunione in Campidoglio, che prevede anche la conferma per il 2009 dei 500 vigili assunti a tempo determinato. Nel documento si stabilisce inoltre che da settembre verrà aperta la trattativa per la definizione della nuova pianta organica e del piano assunzionale. Vengono anche costituiti due tavoli tecnici: il tavolo permanente per la sicurezza ed un osservatorio tecnico per la verifica dell’attuazione della nuova organizzazione del Corpo. «Con oggi si volta pagina - ha detto il sindaco Gianni Alemanno - e si apre una nuova fase per la polizia municipale da cui si spera di poter avere maggiore operatività e garantire tutti i supporti per garantire di dare agli operatori il meglio sul settore della sicurezza».
E ieri è stato anche il giorno della visita del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, del sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, e dell’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso al campo nomadi di Tor de’ Cenci, uno dei più grandi della capitale. È stata l’occasione per fare un punto su una tematica strettamente connessa a quella della sicurezza cittadina. Intanto, il censimento. «Abbiamo censito, in tutta Roma, 600 rom e ne aspettiamo 10mila entro il 15 ottobre», ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra. Data confermata anche dal prefetto Carlo Mosca, anch’egli presente a Tor de’ Cenci. «Entro il 15 ottobre finiremo la ricognizione; partiremo dagli insediamenti abusivi e, una volta conclusa, il nostro obiettivo sarà quello di sistemare tutti i campi per renderli più dignitosi».
Ma nel corso della visita si è parlato anche del futuro del campo di Tor de’ Cenci,nel quale vivono circa 350 persone, la metà dei quali con carichi penali pendenti. Sul quale il governo e il Campidoglio evidentemente hanno idee non del tutto in accordo. Se infatti il sottosegretario Mantovano dice che «campi come questo sono da migliorare, da ristrutturare radicalmente e non da chiudere» e aggiunge che «tutto il lavoro che si sta facendo punta a migliorare le condizioni di vita nei campi», l’assessore Belviso è assai più drastica: «Questo campo va spostato», taglia corto. Prima dell’inizio della visita al campo la stessa Belviso aveva affermato di aver chiesto al Prefetto «la chiusura del campo di Tor de’ Cenci così come quello di Casilino 900».

«Stiamo facendo una sorta di piano regolatore dei campi a Roma - ha spiegato Belviso - per vedere e valutare anche la compatibilità etnica di queste persone. Il prefetto, con i poteri straordinari, deciderà in piena autonomia dove metterli».

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