Lazio bocciato sulle fonti energetiche rinnovabili e le coste balneabili. Lo si evince da dati del Censis che ieri mattina presso il Tempio di Adriano ha presentato i risultati della ricerca «Cento idee per lambiente».
Sul totale di energia prodotta nel Lazio solo il 5,8 per cento deriva da fonti rinnovabili, a fronte del 21,8 per cento del nord est dItalia e del 16 per cento della media nazionale. Confrontando gli «indicatori di sostenibilità ambientale» riportati dal Censis e datati 2007 si evince che il Lazio è fanalino di coda dellItalia quanto a «energia prodotta da fonti rinnovabili» sia rispetto al nord dItalia (20 per cento nord est, 21,8 per cento nord ovest), ma anche rispetto al centro (18,6 per cento) e al sud (7,9 per cento). Non migliori gli indicatori della raccolta differenziata di rifiuti urbani: il 12,1 per cento del totale, a fronte di circa il 42 per cento al nord, del 20,8 per cento al centro Italia e 11,6 per cento al sud.
La Regione di Roma Capitale guadagna invece il primato se si legge la percentuale di «coste non balneabili per inquinamento» (12,8 per cento) che sempre nel 2007 risulta doppia rispetto alla media nazionale (6 per cento). «A livello ambientale il Lazio non si colloca bene - commenta il direttore del Censis Giuseppe Roma - Nonostante limpegno della Regione il gap da recuperare è talmente ampio che non ancora si vedono i risultati»
I dati del Censis forniscono a Massimiliano Maselli, consigliere regionale del Pdl, lo spunto per attaccare la Regione. «Sono bastate solo ventiquattro ore - dice - perché il Censis smentisse di fatto gli annunci trionfalistici dellassessore allAmbiente alla Regione Lazio, Filiberto ratti, sullutilizzo delle energie rinnovabili nella nostra regione. Credo sia difficile confutare i risultati della ricerca di un ente nazionale che, separato da logiche politiche, boccia di fatto il Lazio, assegnandogli la maglia nera sulle fonti energetiche rinnovabili e sulla raccolta differenziata. A questo punto è doveroso che lassessore Zaratti venga a riferire in aula i dati che gli hanno permesso non più tardi di due giorni fa, di affermare tutto il contrario di quello che ci racconta oggi il Censis. Visto che lambiente rappresenta un tema strategico della politica e dello sviluppo economico dei prossimi anni, non vorrei che dietro questo apparente ottimismo del centro sinistra si nasconda ancora una volta la solita propaganda elettorale».
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