Cronaca locale

Centinaia di «testimoni» per fermare le sospensioni

In via Goito intimidazioni al neonato gruppo di An: «Gli studenti di sinistra hanno bloccato la nostra riunione»

Centinaia di «testimoni» per fermare le sospensioni

Augusto Pozzoli

Non ha tregua la contestazione studentesca: da ieri blocco delle lezioni anche al liceo classico Beccaria di via Linneo, con una cogestione che finora non ha provocato particolari incidenti, forse anche per il fatto che non è stato consentito l’ingresso ad estranei. Ma la situazione più critica resta quella del Parini dove il dirigente continua le riunioni dei consigli di classe che per l'occasione si trasformano in consigli di disciplina chiamati a sancire con sospensioni gli studenti che durante l'occupazione della scuola prima di Natale si erano resi protagonisti di incidenti, picchetti, violenze. In questo quadro ieri gli studenti aderenti a «Parini in azione», un gruppo che fa riferimento ai giovani di An, con un comunicato hanno denunciato un altro episodio di sopraffazione: «Si doveva tenere la prima riunione del neonato gruppo studentesco - si legge nel comunicato - che si propone come alternativa alle già esistenti formazioni di sinistra e di ultrasinistra, facenti capo a vari centri sociali della città. Il regolare svolgimento della riunione, presso un'aula concessa dalla vicepreside, è stato impedito attraverso l'utilizzo della violenza perpetrata dall'aggressiva minoranza già resasi responsabile di intimidazioni ai danni degli studenti non allineati. I componenti del succitato gruppo “Parini in azione” si rivolgeranno al corpo docente garante della pacifica e democratica dialettica tra le diverse componenti studentesche, per poter svolgere un'attività culturale e formativa che esuli dalle logiche di contrapposizione tanto care agli estremisti del collettivo». Un altro segnale del clima di tensione che continua a serpeggiare nel liceo di via Goito dove gli studenti che fanno riferimento al «Cantiere», molti dei quali sono sotto procedimento disciplinare perché individuati dai loro stessi docenti come responsabili di atti di violenza durante l'ultima occupazione, ora cercano di opporsi alle sanzioni: per questo hanno chiesto che per ogni studente sotto processo vengano sentiti 100 compagni disposti a discolparli. A questa stregua anche i consigli di classe dove già si era arrivati a emettere delle sentenze fino a 12 giorni di sospensione dovrebbero essere riconvocati e i procedimenti ripresi da capo. Sta di fatto che ieri dovevano scattare le prime sospensioni che però sono state bloccate. E gli studenti hanno dichiarato un nuovo stato di agitazione perché, come si legge in un comunicato diffuso dal Cantiere, «il Parini dovrebbe servire da esempio per tutti quei presidi che sono ancora convinti che punire in questo modo sia possibile ed educativo». Ieri intanto sono proseguiti al Berchet i consigli di classe in cui gli studenti che avevano partecipato lo scorso dicembre a un'altra occupazione finita con un pericoloso principio di incendio si ritroveranno puniti con un brutto voto in condotta.

Il 10 febbraio, inoltre, si riunirà il consiglio di istituto del liceo di via Commenda che dovrà decidere a chi far pagare i danni di quella vicenda: almeno tremila euro.

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