Le cento bancarelle di piazzale Lagosta sfrattate dalla M5

La nuova sede sul cavalcavia della Bussa o in viale Zara

È tempo di trasloco per gli ambulanti dell’Isola. Gli operatori del mercato bisettimanale di piazzale Lagosta, infatti, si stanno preparando a chiudere scatoloni e imballare i banchi. Il motivo? L’apertura del cantiere per la metropolitana 5, quella che tra tre anni collegherà la stazione Garibaldi con via Bignami (una viuzza che collega viale Fulvio Testi con viale Sarca). Dopo i disagi al traffico, ora tocca i residenti e gli operatori del mercato. La questione è in stand by da qualche settimana, ora è arrivato il momento di prendere una decisione. La prima sede che si era pensata era la vicina via Borsieri, opzione che sollevava qualche perplessità: «Mi sono intromesso - spiega Bruno Simini, assessore ai Lavori pubblici di palazzo Marino - perché via Borsieri non sembrava una buona idea: è un po' il corso Buenos Aires dell’Isola, con tutti quei locali, bar, negozi che si sarebbero trovati “sotto assedio” dai 100 banchi due giorni alla settimana. Inoltre la via è piuttosto stretta». Cosa propone allora? «Due sono le possibili nuove sedi - risponde Simini, sfoderando il coniglio dal cilindro - la prima è il cavalcavia della Bussa. Una soluzione che, a mio parere, offrirebbe molteplici vantaggi: il cavalcavia, infatti, è largo abbastanza per ospitare le cento bancarelle del mercato e contemporaneamente il traffico, tanto che i vigili hanno già verificato la compatibilità degli spazi. Nel caso in cui si decidesse di mantenere il cavalcavia aperto al traffico - continua l’assessore che sembra avere studiato la situazione nei particolari - nei giorni di mercato, opzione da vagliare, si potrebbe costruire anche una passerella pedonale. Terzo vantaggio, non trascurabile per la zona e per gli ambulanti al tempo stesso - il mercato sul cavalcavia sarebbe a cavallo di due quartieri, l’Isola e la zona intorno a viale Pasubio, raddoppiando così la clientela e offrendo un servizio a due zone contemporaneamente». La seconda possibile sede, che sembra piacere di più agli operatori del mercato bisettimanale - sarebbe il tratto di viale Zara chiuso al traffico per il cantiere. Sistemazione, indubbiamente, di maggior passaggio che presenta, però, un grande handicap: la stretta vicinanza la cantiere, che è a cielo aperto. «Le bancarelle - osserva Simini - di frutta e verdura, ma non solo, sarebbero perennemente ricoperte di polvere. Altro che Cenacolo...».

E qui l’affondo è al collega alla Cultura Vittorio Sgarbi che ha bloccato i lavori di rifacimento della piazza davanti a Santa Maria delle Grazie perché la polvere metterebbe a rischio il capolavoro leonardesco.
«Comunque saranno gli operatori a scegliere tra le due opzioni». Oggi a Palazzo Marino è prevista la commissione congiunta Attività produttive e Mobilità per trovare una soluzione.

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