«Centrale a carbone nelle aree Ilva»

(...) Ieri, nel corso della commissione Attività produttive in Regione, erano presenti anche i responsabili dell’Ilva che hanno spiegato come la realizzazione di una centrale a carbone viene fortemente richiesta proprio da quegli enti locali che invece fino ad ora hanno sempre negato, e anzi hanno alzato polveroni sul rispetto dell’accordo di programma da parte del gruppo Riva. «Da tempo vado dicendo che a Roma, anche in ambienti Enel, sanno di queste intenzioni e parlano apertamente di 150 assunzioni necessarie proprio per la nuova e più grande centrale che prenderà il posto di quella sotto la Lanterna la cui concessione è in scadenza - esplode il capogruppo della Lega Edoardo Rixi - La Tirreno Power di Vado Ligure, concorrente Enel, ha più volte denunciato che la Regione si opponeva al “revamping” della loro centrale, proprio perché ormai sta portando avanti il piano del carbone a Cornigliano. I rappresentanti Ilva, nel corso dell’audizione, hanno reso nota la questione e a quel punto Guccinelli ha dovuto ammettere che qualcosa sotto c’è, pur definendola un’ipotesi da valutare, mentre è ormai chiaro che proprio Regione e Comune stanno andando in pressing per fare la centrale».
Esplode subito la polemica a Cornigliano.

Maurizio Amorfino, capogruppo della Lega Nord in Municipio, appena informato della novità, non nasconde la rabbia: «L’accordo prevedeva che al posto delle Acciaierie, in quelle aree, dovessero sorgere attività non inquinanti e in grado di offrire occupazione alla delegazione. Ora invece finalmente viene alzato il velo su quello che la sinistra riserva per l’ennesima volta a Cornigliano. Vedremo come ce la racconteranno questa volta».

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