Centri sociali Sigilli al Rialto, scoppia la polemica

Sigilli al centro culturale «Rialtoccupato» in via di Sant’Ambrogio, nel cuore del ghetto di Roma, sgomberato nella notte tra venerdì e ieri dalla polizia che ha posto poi i sigilli all’entrata del locale. L’operazione è scattata alle 23 di venerdì, quando circa una quarantina di poliziotti in borghese - secondo i presenti - si sono presentati «come per un normale controllo». In realtà gli agenti hanno ripreso con telecamere ogni attività del centro e fatto immediatamente uscire il pubblico in attesa dello spettacolo in programma e poi hanno apposto i sigilli al locale. Dalla polizia è stato spiegato che dopo un controllo sono emerse alcune irregolarità. All’esterno del locale erano presenti circa 200 persone e all’interno sono state controllate 40 persone alcune delle quali con lattine o bicchieri contenenti birra. Alla fine sono stati posti sotto sequestro una sala per la musica e un’altra dove venivano somministrate le bevande. I controlli, secondo la polizia, sono la conseguenza dei continui esposti di residenti per i continui schiamazzi notturni e «svariati» reati contro persone e cose. Nonostante i sigilli, ieri il centro culturale ha proposto negli spazi ancora accessibili uno spettacolo teatrale e una mostra di arte urbana.
I sigilli al Rialtoccupato hanno scatenato reazioni opposte nel mondo politico romano. «Non sia ffronta una realtà come questa - fa notare l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri - come questa come un problema di ordine pubblico. L’amministrazione Alemanno, con le tante proibizioni e i tanti divieti, ha generato un clima oscurantista che danneggia Roma e i suoi cittadini».

«Esprimiamo il nostro più vivo ringraziamento e plauso alle forze di polizia intervenute questa notte (la scorsa, ndr) per ripristinare le regole in un quadrante della città che per lunghi anni è divenuto terra di nessuno», dice Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma. Soddisafatta la comunità ebraica che «ringrazia le forze dell’ordine, ritenendo importante restituire, nel pieno rispetto delle regole, serenità e pace nel quartiere».

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