Roma

Dal centro al litorale: danni e tanta paura

Alessia Marani

«Un boato, un rumore assordante come fosse un’esplosione. Poi tutto ha cominciato a vacillare. Ho avuto paura, sono scesa di corsa nel cortile di casa. Vivo al terzo piano di una palazzina nel centro di Ostia. Ero in cucina, il lavandino si muoveva, le piastrelle del pavimento oscillavano. Il mio ragazzo urlava: “Prendi le chiavi, scappa”. Ancora ho i brividi». A parlare è Francesca M., 30 anni. Come lei sul litorale un milione di persone ieri pomeriggio ha avvertito lo «scossone». Tutti in strada, sul lungomare, nelle piazze: «Adesso non rientriamo davvero - racconta Marisa D’Urso, 42 anni, casalinga, mentre stringe a sé i bambini di 7 e 9 anni - troppa paura. Ho portato i miei figli qui al parco, li lascio giocare un po’ mentre anch’io mi rilasso all’aria aperta. Ho chiamato mio marito al telefono. Lui lavora in centro storico, a via del Tritone. Era a pranzo coi colleghi quando ha sentito il pavimento della tavola calda tremare. Ma qui, sul litorale, la scossa è stata più forte».
Epicentro a quindici chilometri al largo di Anzio. Pochi istanti e la costa da Nettuno fino al Lido di Roma, passando per Lavinio, Ardea, Tor San Lorenzo e Torvajanica, trema come fosse una foglia. «Qualcuno si è sentito girare la testa, chi era seduto al bar ha sentito i tavolini traballare, i bicchieri cadere - spiega Massimo Di Salvo, proprietario dello stabilimento lidense “La Spiaggia” -. Oggi (ieri, ndr) non c’erano molti bagnanti per via della cattivo tempo, ma noi del personale, i bagnini, abbiamo avvertito la scossa distintamente». In via della Aleutine è crollato il controsoffitto di un pub-pizzeria, verifiche dei tecnici sono in corso per accertare la stabilità del Pontile, il «pennone» di cemento per la passeggiata in mare che corre da piazza dei Ravennati. Centinaia le chiamate ai vigili del fuoco. «Soprattutto - dicono nella caserma di via Celli - gente che chiedeva come comportarsi se al verificarsi di una nuova scossa. Molti volevano sapere, addirittura, se ne fossero previste altre, se fosse il caso o meno di passare la notte fuori».
Forte lo spavento a Torvajanica e a Lavinio. Diversi gli interventi dei pompieri per rimuovere cornicioni o immensi vasi pericolanti. «Stavo facendo le parole crociate seduta in giardino - racconta Rosy M., dirigente commerciale in pensione - quando tutto ha cominciato a tremare, compreso il muro a cui ero poggiata con le spalle. È stato terribile». Ad Anzio decine tra residenti e villeggianti sono finiti per ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso degli «Ospedali Riuniti». «Nulla di grave - dicono i medici - solo attacchi di panico e crisi in chi, in alcuni casi, ha già vissuto un’esperienza analoga altrove e con la memoria rivive quei brutti momenti».
Era al lavoro nel suo ufficio nella sede del Municipio di piazza Cesare Battisti, il sindaco della Città dello Sbarco, Candido De Angelis: «Abbiamo sentito una specie di deflagrazione, poi tutto ha tremato. Abbiamo avuto paura non lo nascondo. Quindi dopo un po’ d’incertezza iniziale, tirato il fiato, ci siamo messi subito all’opera per mettere in piedi un’unità di crisi». Unità di crisi insediata immediatamente presso il distaccamento locale dei pompieri al quartiere «Europa». La sala operativa, alla quale fa capo anche la polizia municipale è diretta dall'ispettore Renato Severi inviato dal neo coordinatore del comando provinciale di Roma, l'ingegner Bergamini, e da Massimo Falcioni, il funzionario di turno in zona al momento del sisma. «Sono andato subito ad incontrare i sindaci di Anzio e Nettuno - dice Severi - in modo da coordinare gli interventi e da dare informazioni sulla situazione che, al momento, è sotto controllo. Sta arrivando una squadra operativa da Frosinone con 10 uomini e due mezzi, una da Roma, mentre sono state allertate le sedi di Latina, Rieti e Viterbo. Ovviamente le nostre strutture di Anzio e Pomezia sono al lavoro dal primo momento». Le segnalazioni sono cominciate ad arrivare poco dopo la scossa, ma il clou si è avuto a circa due ore di distanza, quando molte persone sono rientrate a casa e si sono accorte di qualche problema. Controlli sono stati svolti al porto turistico di Nettuno e nel Borgo Medievale, in cui è stato transennato un tratto di piazza Marconi per un capitello pericolante. Cornicioni crollati anche nella zona di piazza Pia e viale Europa ad Anzio, di viale Arcobaleno a Lavinio, in piazza Italia, via Bologna, via La Spezia a Pomezia, nel centro storico di Ardea.

Alcune tubature dell’acquedotto si sono lesionate, invece, a Nettuno nella zona San Giacomo e in via Menni-Monviso, creando cedimenti e voragini nell’asfalto.

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