«Al centro regionale per ciechi calpestati i diritti dei pazienti»

«Quando il rimedio è peggiore del male. Questo si sta verificando all’interno del centro regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per ciechi, dopo la nomina del nuovo commissario Farinaccio». Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia Antonello Iannarilli che, con una interrogazione al presidente della regione Piero Marrazzo e all’assessore alla Sanità Augusto Battaglia, ha chiesto chiarimenti sulle intenzioni della giunta nei confronti della nuova gestione del centro del «Sant’Alessio».
«Il 5 ottobre scorso - spiega Iannarilli - il dottor Farinaccio era stato scelto dal presidente Marrazzo in sostituzione del precedente commissario Savastano Rodolfo Giannelli, rimosso per gravi irregolarità nella gestione, caratterizzata da locazioni e dismissioni di immobili del centro storico della Capitale, risultate illegittime. Da quanto si apprende, però, la nuova gestione si è rivelata tutt’altro che proficua».
Ad oggi il nuovo Commissario - sostiene ancora l’ex assessore regionale - lungi dal ripristinare una situazione di regolarità all’interno della struttura tramite la revoca delle deliberazioni illecite del suo predecessore, si è solo preoccupato di indire avvisi pubblici per l’assunzione di figure professionali già esistenti all’interno della struttura. Inoltre, da quanto si apprende, in pieno contrasto con gli scopi principali dell’Istituto, è stato anche deciso di annullare alcune riserve di appartamenti e agevolazioni economiche in favore dei ciechi concordate con i sindacati per le locazioni degli immobili».
«Tutto questo - scrive Iannarilli - è ancora più vergognoso se riferito a una struttura ospedaliera come quella del Sant’Alessio dove ci sono operatori sanitari altamente professionali e quotidianamente impegnati ad alleviare dolori e sofferenze dei meno fortunati.

È sconcertante che Marrazzo si sia reso responsabile di tale vergogna, umiliando e mettendo a rischio gli stessi diritti di pazienti, consumatori, utenti, famiglie, soggetti deboli e comuni cittadini. È inaccettabile che i diritti possano essere affermati in teoria e negati nella pratica tanto più da un presidente che fino a qualche mese fa si presentava in televisione come paladino dei diritti degli italiani».

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