Il centrodestra manda Costa a scuola

Paola Setti

Massimiliano Costa non ha letto i giornali ieri. Il vicepresidente della Regione è in Brasile, Belo Horizonte. In missione per i liguri, mica in ferie, ma c’è da credere che non muoia dalla voglia di lasciare le favelas, visto quel che passa in piazza De Ferrari in queste ore. Prima il duro attacco di don Alberto Lorenzelli, poi la crociata del centrodestra, che ha espresso solidarietà al superiore Provinciale dei salesiani per Liguria e Toscana e presidente nazionale della Conferenza Superiori Maggiori d’Italia, condannando l’operato della Regione sui corsi di istruzione e formazione sperimentali. Don Alberto era stato inclemente contro il decreto regionale di modifica del settore: «Un atto supponente, unilaterale, che non tiene conto dei bisogni delle famiglie, a cui si somma una totale preclusione al dialogo e al confronto». Aggiungendo, fra l’altro: «Temo che l’ostilità della Regione s’inserisca in un disegno più vasto, atto a distruggere il sistema di formazione professionale per privilegiare quello scolastico». Ieri la reazione in Regione è stata il putiferio.

«Quali che siano le motivazioni, creazioni di nuovi poli didattici, vincoli di bilancio, niente giustifica la volontà di “menomare” un settore così importante come quello della formazione professionale» ha attaccato Matteo Marcenaro della lista Biasotti. «Costa avrebbe fatto meglio, anziché andare in gita in Brasile, a restarsene nel suo ufficio (...)
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