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Centrosinistra in allarme per risparmi e sforbiciate

La protesta più vibrata alla sforbiciata della prossima Finanziaria ad amministratori e gettoni di Comuni e Province arriva proprio dal centrosinistra. «Finirà che il consigliere comunale potranno farlo solo i liberi professionisti - attacca Marilena Adamo, capogruppo dell’Ulivo a palazzo Marino -. Purtroppo si fanno norme che non distinguono tra le attività nei piccoli e nei grandi Comuni, che non tengono conto dell’impegno chiesto ai consiglieri nelle grandi città rispetto a chi, in un piccolo paese, si riunisce una volta ogni quindici giorni. Ma al di là degli aspetti economici, c’è soprattutto una norma, fra quelle approvate, che colpisce di più: quella che limita la possibilità di chiedere l’aspettativa, per chi viene eletto. Già penalizzati nei gettoni, con in più questo taglio, consiglieri potranno essere solo i liberi professionisti. Gente che può organizzare i propri impegni di lavoro conciliandoli con le sedute. Quell’articolo è un’esagerazione e rischia di tagliare fuori dall’attività politica i lavoratori dipendenti».
Soddisfatto, invece, il leghista Matteo Salvini, il primo a proporre già da tempo l’abbattimento del numero dei componenti della giunta. «Milano dia l’esempio - aggiunge - prima che sia Roma a rendere il provvedimento obbligatorio. E di qualche assessore mandato a casa sono sicuro che i milanesi non avvertirebbero certo l’assenza».
Parere positivo anche dal capodelegazione di Forza Italia a Palazzo Marino. «Bene - assicura Giovanni Terzi -, è un’iniziativa per me eccellente, ma lo sarebbe stata ancora di più se il taglio avesse riguardato subito anche il governo. Mi sembra che ci sia un esecutivo che cerca di scaricare i tagli altrove». Più perplesso il capogruppo azzurro, ed ex assessore nella giunta Albertini, Giulio Gallera. «Come al solito - la sua replica all’articolo 14 della prossima Finanziaria - si colpiscono i soggetti deboli. Nessun consigliere comunale ha mai fatto questa scelta per denaro, semmai perdendoci piuttosto che guadagnando qualcosa. Nei Comuni ci sono persone che spendono tutto il loro tempo nell’attività istituzionale e incontrando i cittadini per trovare le soluzioni ai problemi della città.

Mi spiace constatare che molto meno si sia tagliato sulle varie spese di rappresentanza di ministri, su consulenze e privilegi alla Camera e al Senato. Alla fine tutta l’attività moralizzatrice del governo si è concentrata sui più deboli».

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