Ceranesi, il sindaco perde i pezzi

Giovane, preparato, rampante, è uno degli emergenti della Margherita in Liguria. Ma intanto è in forte difficoltà e perde i pezzi a Ceranesi, il piccolo comune della Valpolcevera che l’ha letto sindaco due anni or sono e, da allora, ha registrato più liti in consiglio che provvedimenti amministrativi approvati ed entrati in vigore. E ora, per Omar Calorio - è lui il primo cittadino nell’occhio del ciclone, ed è anche avvocato, consigliere a Palazzo Spinola e segretario provinciale del partito di Rutelli - sembra venuto il momento dell’ultima spiaggia, del confronto decisivo, non tanto con l’opposizione, che non l’appoggia ma in fondo lo rispetta, quanto con la sua maggioranza, ridotta a brandelli.
In effetti, la questione dello schieramento non è determinante. Prima dell’episodio più recente - le dimissioni dalla giunta del vicesindaco Pio Cicchelli e degli assessori Aldo Bagnasco e Luigi Barabino, vicinissimi ai Democratici di sinistra - Calorio aveva già dovuto registrare il forfait di altri tre componenti della squadra formata all’inizio del mandato. A fare la valigia erano stati infatti Franco Moisello, ex sindaco di Ceranesi, in quota Margherita ma nominato come esterno, poi Paola Marsullo, diessina, e Fulvio Tassistro, anch’egli del partito di Calorio. Le accuse? Gestione personalistica della cosa pubblica, mancanza di comunicazione, carattere difficile, scelte assunte senza consultare i componenti della sua stessa giunta. Niente di strettamente politico, pare, visto che fra i «nemici» ci sono i compagni di partito.
La replica di Omar Calorio è lapidaria. «Di dimissioni non se ne parla nemmeno. Devono venire in consiglio comunale a spiegare le ragioni del dissenso, alla luce del sole. Altrimenti resto al mio posto, nell’interesse dei cittadini e nel rispetto di chi mi ha eletto». Ma la guerra continua. E i numeri certificano il rischio di caduta: la maggioranza poteva contare teoricamente su 11 voti, l’opposizione su 5, ma ora quattro dello schieramento maggioritario dichiarano di non appoggiare più le scelte del sindaco. C’è spazio per un ribaltone, alla prima riunione del consiglio comunale che dovrebbe essere convocata - dichiara Calorio - entro la settimana prossima.
La minoranza assiste allo sfaldamento della squadra di governo e di chi la sostiene (o meglio la dovrebbe sostenere): «Da questa diatriba ci rimette soprattutto Ceranesi - commenta Michele Scandroglio, che è consigliere comunale di Forza Italia e responsabile degli enti locali del partito azzurro in Liguria -. I nostri rapporti con il sindaco sono sempre stati corretti e sereni, improntati sì alla dialettica politica, ma anche al confronto costruttivo.

Le difficoltà della maggioranza, però, non sono solo attuali, risalgono praticamente all’inizio del mandato. Ora - conclude Scandroglio - sono clamorosamente venuti al pettine i nodi provocati dalle contraddizioni interne al centrosinistra. E non solo a livello locale».

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