Cerro, Formigoni assolto con formula piena

Il governatore: «La magistratura giudicante ha ristabilito la verità nei miei confronti. È la quinta volta che accade su cinque processi»

Enrico Lagattolla

L’aveva detto l’avvocato Mario Brusa, il difensore. «Con i fatti di questo processo il presidente Formigoni non ha nulla a che fare». E i giudici della decima sezione del tribunale gli hanno dato ragione. Nel processo sulle presunte irregolarità nella gestione della discarica di Cerro Maggiore, Roberto Formigoni è stato assolto. Con formula piena dal reato di favoreggiamento e abuso d’ufficio, e per «insufficienza o contraddittorietà della prova» da quelli di corruzione e falso ideologico.
Peggio è andata all’ex assessore regionale all’ambiente Franco Nicoli Cristiani (ora al Commercio, fiere e mercati), e all’ex direttore del servizio rifiuti della Regione Luigi Mille, condannati a due anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per rivelazioni del segreto d’ufficio (con sospensione condizionale della pena solo per Mille, mentre Nicoli Cristiani è stato assolto dalle accuse di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio).
Per i giudici, hanno rivelato notizie riservate ai responsabili della Simec, la società incaricata di bonificare la discarica.

L’ipotesi degli inquirenti era che nel ’99 il gruppo Auchan si fosse sobbarcato i costi della messa in sicurezza dell’area (circa 40 miliardi di lire) per ottenere il permesso di costruire un centro commerciale. E quel permesso sarà poi firmato da Formigoni. (...)

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