Certificavano il falso: pioggia di denunce

Francesco Canepa

Avvocati, architetti, commercialisti di successo si mettevano in coda in farmacia e, con bella disinvoltura, autocertificavano di non superare la fatidica soglia di reddito che permette di non pagare il ticket sulle medicine.
È quanto è emerso da un’indagine della guardia di finanza nella nostra regione, che ha condotto alla denuncia di sessantacinque persone, di cui sei medici e due farmacisti, oltre a cinquantacinque sottoscrittori di autocertificazioni false e due specialisti del comparto sanitario, per una perdita certificata per l’Erario di oltre due milioni e mezzo di euro. L’indagine, condotta nel 2005 su un campione di mille ricette, è proseguita quest’anno giungendo a ottantuno nuove denunce, destinate ad aumentare, visto che al vaglio degli inquirenti rimangono ben quattordicimila prescrizioni. «In Liguria - spiega il generale Walter Peruzzo, comandante regionale - la situazione del fenomeno conferma il trend nazionale. Le aree più interessate della nostra regione sono quelle dell’entroterra, in particolare Torriglia, Busalla e lo Spezzino».
I dati dell’indagine sono stati illustrati durante la presentazione dell’attività della guardia di finanza nel 2005, che ha visto le fiamme gialle ottenere risultati importanti, come il recupero di quasi un miliardo di euro di imposte dirette e di 170 amilioni di Iva sottratti alla tassazione, oltre al sequestro di tre milioni di articoli contraffatti, in gran parte di provenienza asiatica.

La guardia di finanza è stata più che mai impegnanata sul fronte della lotta al traffico di stupefacenti, con un sequestro di oltre due tonnellate di droga, in prevalenza hashish e marijuana, e l’arresto di centoquaranta tra spacciatori e trafficanti.

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