I raccomandati, quelli buoni. Ovvero: giovani, brillanti, laureati, umili, gran lavoratori. Sono i talenti che l'Italia si è lasciata scappare, quelli che oggi qualche professore californiano, qualche medico parigino, qualche manager texano «raccomanda» - nel senso british del termine: sostiene, incoraggia, introduce - in giro per il mondo.
Sergio Nava, giovane giornalista lombardo di Radio 24-Il Sole 24 ore, dove si occupa di notizie dall'estero, li descrive nell'intelligente saggio «La fuga dei talenti» (San Paolo edizioni, pagg. 364, 18 euro). Sono ventisette storie, umane e professionali, e ben sei affondano le radici nella nostra regione: milanesi, brianzoli e comaschi che dopo un periodo di formazione nel capoluogo lombardo decidono di trovare altrove la loro strada.
In un percorso comune fatto di studio, esperienza pratica e lavoro, i talenti lombardi che ora brillano all'estero sono accomunati dall'umiltà («hanno realizzato il loro percorso professionale in base alle capacità e competenze», spiega Nava) e dalla ricerca di una meritocrazia che purtroppo pare ancora merce rara nel nostro Paese.
I talenti in fuga, professori, ricercatori, creativi, giornalisti, manager, dottori che Sergio Nava ha intervistato, hanno cercato sì la raccomandazione, ma quella che vale davvero, quella che permette a un comasco di diventare non ancora quarantenne docente universitario o a un musicista brianzolo dall'intelligenza spiccata di trasformarsi in sapiente manager d'azienda.
Tutti poco più che trentenni, hanno avuto voglia di raccontare le loro vite spesso punteggiate da scelte controcorrente, a volte amareggiate dalla mancanza di riconoscimenti e di spazi in un Paese come il nostro ancora bloccato dalla burocrazia, dal clientelismo, dalla raccomandazione (all'italiana, non all'inglese).
Le storie di milanesi e lombardi che abbiamo scelto di raccontarvi in questa pagina ci parlano di giovani donne e uomini determinati, «sgobboni» se necessario, creativi, intuitivi, pronti soprattutto a gettare il cuore oltre l'ostacolo per raggiungere le proprie aspirazioni.
Se l'argomento vi appassiona sappiate che non si esaurisce con il libro: il blog di Sergio Nava (fugadeitalenti.wordpress.com, 15mila contatti) cattura quotidianamente molti dei nostri talenti dall'estero.
E chissà che non ne convinca qualcuno a tornare. Per scommettere, di nuovo, sull'Italia.
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