Cesare Guasti

Nacque nel 1822 a Prato. Suo padre era tipografo e Cesare, nei momenti liberi dallo studio, lo aiutava a correggere le bozze. La sua famiglia era profondamente religiosa e anche lui non era da meno. A vent’anni si fece terziario francescano. Nel 1850 venne nominato archivista dell’Opera del Duomo e quattro anni dopo ricoprì lo stesso incarico nell’Archivio di Stato a Firenze. Di quest’ultimo finì col diventare direttore. Altre cariche da lui ricoperte furono quella di Sovrintendente degli Archivi della Toscana e dell’Umbria, nonché segretario della Accademia della Crusca. Nel 1853 si sposò con la compaesana Annunziata Becherini, la quale gli diede sei figli ma morì dopo solo sette anni di matrimonio. Il Guasti, dopo un ritiro spirituale, decise di non risposarsi mai più. Scrisse molte opere e altrettante ne tradusse dal francese, ottenendo la stima e l’amicizia di illustri personaggi come Gioberti, Tommaseo, Capponi, Boito. Conobbe anche il b. Federico Ozanam, il fondatore delle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli, di cui il Guasti fu, naturalmente, socio. Cesare Guasti, nel corso della sua vita, pubblicò diversi articoli sulla rivista dell’Archivio Storico Italiano e curò la pubblicazione di opere del Savonarola, del Tasso e le poesie di Michelangelo. Cura speciale mise nel pubblicare le Lettere spirituali di s.

Caterina de’ Ricci, di cui era molto devoto. Tradusse dal latino un trattato di s. Bonaventura e la celebre Imitazione di Cristo attribuita a Tommaso da Kempis. Infine, scrisse diverse biografie di Santi. Morì a Firenze nel 1889. Dal 1938 è sepolto a Prato.

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