Il «ceto ecologico» sbrodola a ruota libera

Caro Granzotto, ma allora lei ci ha menato per il naso tutto questo tempo? Io sono un suo fedele lettore e la sua rubrica, cadesse il mondo, non me la perdo mai. Ma dopo questa notiziona dell’Ansa cosa devo pensare? L’Ansa dice che le emissioni dei gas serra in Europa, e quindi in Italia, sono diminuite, e tutto questo grazie al don Chisciotte-Scanio che, contro i mulini a vento ma soprattutto grazie alle pale rotative delle centrali elioelettriche, noncurante dei rema-contro e degli scettici, è riuscito ad abbassarle. Ora vado sul sito apposito e dialogherò un po’ con lui per farmi spiegare tal miracolo.



Siamo alle comiche, caro Marchetto. Siamo all’avanspettacolo, all’«Entrino, entrino! Più gente entra e più animali si vedono». Prima gag: c’è una baraccone, l’Agenzia Europea (e ti pareva) per l’Ambiente, che ogni anno sforna un «Inventario europeo dei gas serra». Seconda gag: l’Agenzia medesima afferma che «le emissioni di gas serra nell’Europa dei 15 nel 2005 sono diminuite del 2% rispetto al 1990». E che «l’Italia ha registrato, sempre nel 2005, una crescita del 12,1% anche se nel 2006 ci sono segnali di riduzione». Terza gag, la più esilarante, «la diminuzione di gas serra registrata in Europa è figlia diretta del clima impazzito visto che nel nord del continente per le temperature miti si è potuto risparmiare sui riscaldamenti». Procediamo con ordine: inventario sappiamo tutti cosa significa, ma in questo caso l’assonanza fa aggio sul significato letterale. Cos’altro può fare, l’Agenzia Europea se non inventarsi i dati sui gas serra? Mica può star lì a misurare, pesare e analizzare la troposfera, la stratosfera, la mesosfera, la termosfera, e l’esosfera che sovrastano il continente. Sarebbe come pesare il Monte Bianco in grammi sostenendo che cento grammi in più o in meno dipendono se uno scarpone è stato o non è stato dimenticato da un alpinista al Rifugio Torino. L’Agenzia va dunque a spanne: tot cristiani che producono cadauno un tot di gas serra, tot automobili, tot ciminiere, tot ascensori, tot aerei, tot zampironi contro le zanzare, tot treni, tot lumini votivi nei cimiteri e via così coi tot. Se in base non ai fatti, ma alle venerate «proiezioni matematiche» aumenta o diminuisce uno solo di quei tot aumentano o diminuiscono i gas serra nell’atmosfera. Burlesca sentenza che non tiene conto del tot dei tot, ovvero della massa di gas generata a piacer suo dalla natura la quale se ne strabuggera del Protocollo di Kyoto e fa quel che le pare: una volta pompando gas come una matta (basta lo scrollone di un vulcano in Turchia e hai voglia tot), l’altra centellinandolo come il più avaro degli scozzesi.
Con questi presupposti «scientifici» è chiaro che poi i guitti dell’ecologia vadano a ruota libera. Sostenendo gli uni (Agenzia) che l’uomo continua ad essere cattivo perché quel meno due per cento lo si deve al «clima impazzito» (ma il clima non s’era messo bello deciso sulla strada del riscaldamento globale? E mo’ che fa, tergiversa?) che ci ha fatto risparmiare sul riscaldamento. Bum! Sostenendo gli altri (i pecoraroscani) che invece lo si deve a pale eoliche e a pannelli solari installati dalla parte buona degli uomini cattivi.

Bum! Per fortuna a tenere dritta la barra sovviene il ceto ecologico riflessivo, ben rappresentato dalla signora Donatella Versace la quale, dopo aver ammonito che «chi vuole apparire non deve distruggere la Terra», lancia alta e solenne la nuova parola d’ordine: «Il lusso deve essere etico». Strabum!
Paolo Granzotto

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