Il segreto del successo? Sposatevi e fate una figlia, risposatevi e fatene altre due, il tre è il numero perfetto quindi terza moglie e altri due gemelli. Poi iniziate a drogarvi, mettetevi a casa cinque pornostar che, si sa, sono meglio di una, insultate il vostro manager ebreo con frasi antisemite, telefonate alla vostra moglie più recente sussurrandole di volerle tagliare la testa, di metterla in una scatola e di spedirla alla mamma, come si fa di solito con lodiata suocera. Bene, ora, se vi rimane del tempo, aprite un profilo sul famoso social network Twitter. Quanti seguaci (i cosiddetti «followers») ascolteranno i vostri cinguettii (i «tweet»)? Solo due o tre? Non vi preoccupate, è normale perché non vi chiamate Charlie Sheen che invece negli ultimi anni ha fatto tutto questo (e di più) e su Twitter è entrato nel Guinness dei primati battendo ogni record: in poco più di 25 ore ha raggiunto un milione di contatti che si sono già moltiplicati per due. Neanche Barack Obama era riuscito a fare tanto.
Non contento, nellultimo mese, lattore di Wall Street che oggi ha 45 anni e non li dimostra è riuscito, nellordine, a farsi ricoverare in ospedale per dolori addominali dopo un festino a base di droga e di sesso; a entrare in un centro di recupero per alcolisti e tossicodipendenti facendo così interrompere la produzione di una delle sit-com più popolari negli States, Due uomini e mezzo, di cui è protagonista dal 2003; a ricevere lingiunzione dal giudice di non avvicinarsi a più di 100 metri dalla ex moglie Brooke Mueller e dai due figli gemelli; e, «last but not least», a essere licenziato ieri dalla Warner Bros che per lottava stagione di Due uomini e mezzo era arrivata a pagarlo un milione e 250mila dollari ad episodio, un altro record da Guinness (per dire il Dr House Hugh Laurie arriva «solo» a 400mila).
Lui un po lha presa sul ridere definendosi, sempre su Twitter, «nato dal nulla... diventato una stella... vincente disoccupato», ma subito dopo ha minacciato di citare in giudizio a sua volta la Warner chiedendo un risarcimento di 320 milioni di dollari così, ha commentato testuale, «posso prendere una vagonata di soldi, senza dover più guardare in faccia quelle teste di....».
Allontanato(si) da tutto e da tutti però Sheen, allanagrafe Carlos Irwin Estévez (famiglia d'arte ispanica, il padre Martin e i tre fratelli), come unaraba fenice in poche ore è già rispuntato in onda su UsStream, sempre su Internet, nel nuovo inquietante autorefenziale show Charlies Korner, sottotitolo: O stai con Sheens Korner o stai con i troll. Tra le sue ammiratrici - come poteva essere altrimenti? - cè Paris Hilton che ha detto di non volersi perdere una puntata. È in buona compagnia, 700mila le persone che visualizzano i video. Sigaretta tra le dita, capelli scompigliati, Sheen di fronte alla telecamerina del computer dà il meglio di sé tra parolacce, frecciatine alla ex moglie e messaggi ai figli: «Se state guardando, dite alla mamma di uscire dalla stanza».
Domanda: è la fine di una carriera che ai (bei) tempi di Platoon si annunciava strepitosa salvo poi finire in sporadici cameo cinematografici (recentemente nel seguito di Wall Street)? Difficile dirlo perché lattore lanciato da John Milius in Alba rossa (1984) è andato sempre su e giù nelle montagne russe della sua vita e più duna volta è stato dato per spacciato. Come alla fine degli anni 90 quando fu arrestato per laggressione a unamica poco prima di finire in ospedale per unoverdose di cocaina. Poi lo strepitoso successo televisivo del nuovo Millennio bruciato ora in poche ore. Anche se, considerando la moltitudine dei suoi seguaci internauti, si attendono nuove puntate di questo peculiare one man show che in ventanni di attività misogina ha anche messo in crisi il mondo del femminismo americano.
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