Il titolo originale del romanzo I Am a Legend di Richard Matheson - apparso Italia come I vampiri, poi come Io sono leggenda - passa infine a un film che ne deriva. È il terzo. Il primo - nel 1964 - è stato L'ultimo uomo della Terra di Sidney Salkow, girato in esterni all'Eur di Roma e interpretato da Vincent Price, Franca Bettoja, Emma Danieli; per questioni fiscali, firmò la versione italiana Ubaldo Ragona. In bianco e nero, la storia era dominata dalla recitazione di Price per mancanza d'altri personaggi. Lo scienziato superstite sopravvive chiuso in una sorta di fortino, dove può sottrarsi alle insidie di mutanti. Apocalittico quando - l'età del benessere - il genere non era consono ai gusti del pubblico, lasciò indifferenti gli italiani, ai quali la fantascienza piaceva solo a sfondo esotico. Si diceva allora negli ambienti editoriali: «Un disco volante non può atterrare a Vercelli». E nemmeno in Veneto, a giudicare dal fiasco, sempre nel 1964, sia del Disco volante di Tinto Brass (1964), con Alberto Sordi e Monica Vitti, sia de I marziani hanno 12 mani di Castellano & Pipolo (1964), con Franchi & Ingrassia.
Il secondo film ispirato dal romanzo di Matheson - nel 1971 - è stato 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra di Boris Sagal, con Charlton Heston; venendo tre anni dopo La notte dei morti viventi, il grosso pubblico prese l'archetipo del film di George Romero per un suo derivato. Solo il 2007 è stato l'anno del terzo film dal romanzo di Matheson: Io sono leggenda. L'ha firmato Francis Lawrence - regista del brutto Constantine con Keanu Reeves - e in Italia uscirà domani. Personaggio principale - uno scienziato immune dal morbo che ha contaminato l'umanità, inibendole di vivere alla luce del sole - è sempre lo stesso, ma ora ha la pelle scura di Will Smith, giunto al suo ennesimo film a sfondo fantascientico. E la produzione, da media, è diventata grossa: 150 milioni di dollari spesi (cinque solo per la scena del ponte).
Smith garantisce alti incassi e uno altissimo l'aveva fatto con Independence Day, salvando gli Stati Uniti - e la loro appendice, il mondo - dall'invasione spaziale. Logico che si sia scelto a lui, quando Arnold Schwarzenegger (primo possibile protagonista) decise di salvare non il mondo come attore, ma la California come governatore.
Charlton Heston lallucinato predecessore
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.