Che angoscia tra carcasse e rifiuti tossici

Va in scena il massacro del territorio campano, in Biutiful cauntri, sessantamila euro di budget, un anno di riprese e mille intimidazioni ai danni dei talentuosi registi Ruggiero (di Legambiente Campania) D’Ambrosio (autore di Pesci combattenti) e Calabria (quest’ultima, anche montatrice di Romanzo criminale), che rischiano di diventare i Saviano del grande schermo, data la forza della loro denuncia. Sullo sfondo del docufilm, tra allevatori che vedono crepare di diossina le proprie greggi, la camorra gestisce lo smaltimento dei rifiuti tossici, con la complicità delle istituzioni, intanto che Raffaele Del Giudice, educatore ambientale in lotta con l’ecomafia campana, fa da voce narrante, guidando la cinepresa nella dura realtà del territorio, come un Virgilio nell’inferno di quella che fu la Campania felix. Sotto i tendoni delle piantagioni di frutta, un contadino indica le pesche contaminate dalle polveri delle 1200 discariche abusive, presenti in Campania. «Queste sono su terreni invasi dal percolato, il mefitico liquame di discariche che si fingono regolari e tutti gli amministratori lo sanno. Ma questi politici? Ma che cosa fanno? Io penso che sono implicati pure loro», s’interroga, amareggiato, il lavoratore. Un altro coltivatore mostra un campicello di pomodori, invaso dall’alluminio. «Questa non è la Campania, questa è l’Italia. I prodotti, dalle mozzarelle ai pomodori, finiscono sulle nostre tavole. I liquami li mandano nei fiumi», si sente dire. Assestando un pugno allo stomaco via l’altro, la regia indugia su chilometri di rifiuti, sacchi di spazzatura e pezzi di ferro, amianto e carcasse di animali in decomposizione.

Il fetore si avverte e, quasi, si respira, quando, alla sera, un camion passa a raccogliere carogne di baracca in baracca: di giorno, i bambini giocano con gli agnellini, stecchiti perché insieme al latte materno, hanno succhiato diossina. Ma non c’è orrore, nè stupore negli occhi, nei gesti del camionista, che caricando le bufale avvelenate, chiacchiera familiarmente con l’allevatrice delle bestie, morte per eccesso di diossina.

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