Alla fine le temute foto sono uscite. Foto di escort? Villa Certosa? Palazzo Grazioli? Bacio saffico o doccia lesbo? Topolanek scatenato? Festini hard? Macché. Le foto del giorno sono quelle di Obama e Berlusconi che passeggiano fra le macerie dellAquila. Il presidente americano in manica di camicia che si avvicina ai vigili del fuoco e dice loro: «Avete fatto un buon lavoro». Il premier italiano che fa da compunto padrone di casa. E poi la Merkel, e poi Medvedev, anche loro fra le case distrutte, i Grandi della Terra che per una volta diventano Grandi sulla terra.
Eccole qui le foto che tutti temevano. Ce ne sono anche altre. Cè Berlusconi che abbraccia Sarkozy, il saluto con il premier giapponese, la foto di gruppo da cui non manca nessuno. Chissà come saranno delusi i gufi che favoleggiavano di esclusioni dellItalia dal G8, chissà come saranno delusi i corvi che avevano già annunciato le defezioni in massa dei leader mondiali, o almeno di qualche first lady. Invece no: ecco lì, le first lady ci sono, soprattutto ci sono i loro mariti. Tutti insieme, nella rituale foto di gruppo, senza corna né cucù. Uniniezione di serenità, un bagno di real-ottimismo. E lItalia che fa bella figura davanti al mondo intero. Ecco la foto che i gufi temevano davvero.
Ma sì, avete visto che cosa è successo ieri? Il presidente americano Obama, lidolo della sinistra italiana, ha incoronato Berlusconi. Ha elogiato la sua leadership, ha fatto i complimenti alla splendida organizzazione. Non sono parole dovute. Così come non era dovuta la lunga passeggiata fra le macerie dellAquila. Ogni scelta del presidente americano è studiata e meditata, confidano i suoi collaboratori: cè un messaggio dietro quellimmagine in maniche di camicia che emoziona tutti e che trasuda di umanità, cordialità e attenzione per il nostro Paese. Quanta differenza tra la realtà vista ieri e quella descritta dai quotidiani in questi giorni. Non ci avevano forse raccontato che Obama considerava poco e male lItalia a causa di Berlusconi? Comè che adesso è lì in maniche di camicia a stringere la mano dei vigili del fuoco? Comè che parla di grande leadership italiana?
Il fatto è che ieri i castelli di bugie sono crollati di colpo. Mentre i giornali inglesi sparavano i loro ultimi proiettili bagnati, il premier Brown elogiava pubblicamente il governo italiano e il vertice dellAquila. La Merkel tramite il suo portavoce diceva: G8 organizzato in modo scrupoloso. Poi prometteva aiuti per Onna. E Medvedev si faceva condurre, pure lui, tra le macerie e annunciava di voler adottare un palazzo dellAquila. Ma i Grandi della Terra non dovevano snobbare lItalia? Macché. Tutti lì, presenti e positivi. Così positivi che per trovare qualcosa di negativo, la Repubblica, ieri mattina è stata costretta allennesimo bluff: ha cercato di montare come un caso («Hu Jintao lascia il vertice») il ritorno in patria del leader cinese, determinato soltanto dallaggravarsi della rivolta uighuri. Ennesimo tentativo fallito. Tentativo piuttosto miserabile, per altro.
Il quotidiano fondato da Scalfari ha collezionato un flop dopo laltro negli ultimi giorni. Ma è possibile che finisca così uno dei più violenti attacchi mediatici a un premier che sia mai stato organizzato? Possibile che Repubblica abbia caricato a testa bassa senza avere in mano nientaltro? Possibile che si riduca agli uighuri? Ma non ci hanno lasciato intendere per settimane che al G8 saltava fuori il grande imbarazzo, lo scandalo finale, lo scoop definitivo? Non avevano evocato lo spettro del 94? Questo vertice non doveva essere il calvario di Berlusconi, il suo caviale del tramonto? Non ci avevano raccontato che cera la scossa? Per il momento la scossa non sè vista. Al massimo la riscossa. Di Berlusconi. Persino lassalto no global è finito in nulla, il terremoto non ha creato problemi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.