Ieri ci siamo rimasti un po’ male. Atm ci aveva abituato, ogni lunedì, a un’apertura di cronaca: il 6 ottobre la linea verde della metropolitana era rimasta bloccata per 14 ore causa guasto imprecisato, lunedì 13 era invece toccato allo scontro fra due tram a Porta Romana (con feriti e disagi annessi) occupare le nostre pagine. Ieri invece nessuna segnalazione, neppure un semplice deragliamento, roba che ultimamente è all’ordine del giorno. Non una telefonata, neanche un misero lancio d’agenzia. Ci auguriamo che Atm abbia fatto tesoro dei disastri delle scorse settimane (anche se ci crediamo poco) e che sia cominciata la riscossa dell’efficienza. Il sindaco Moratti e il presidente Catania ci informano che stiamo pagando dieci anni di mancati investimenti e che loro a quei tempi non erano sul ponte di comando. Già, ma noi che c’entriamo? Pagavamo il biglietto e dove siano finiti i soldi lo ignoriamo. Pensavamo li usassero per cambiare i mezzi e ammodernare la rete. Evidentemente sbagliavamo. Si capisce anche dalle piccole cose che sbagliavamo. Ad esempio come può un’azienda di trasporti tollerare che i suoi autisti impugnino con una mano il volante e con l’altra il telefonino. Oppure che fumino in servizio come se sedessero nel salotto di casa. Peccato che davanti non abbiano la tv ma gli ingorghi del traffico milanese. Possono sembrare peccati veniali, ma così non è.
Soprattutto quando ci scappano morti, come è avvenuto in via Procaccini, e feriti. L’inchiesta del nostro Gianandrea Zagato, un panzer della cronaca, dimostra che certi comportamenti sono purtroppo la normalità. Proprio come gli incidenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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