Che cinquina in faccia a Leo nella notte più nera dell’Inter

Sorprendente, vero? Tutto in stile pazza Inter. Ma qui c’è di peggio: follia e presunzione. Stavolta c’è ancora l’inconfondibile segno, meglio dire mano, di Leonardo. Questa Inter assomiglia sempre più al suo Milan: cicala e mai formica. Pronta a divertire, anche gli avversari. Il calcio d’Italia per tanti anni ha preso in giro Zeman per quel suo gioco bello e suicida. Qui Leo sta ripercorrendo la strada. L’Inter si è praticamente giocata la qualificazione alle semifinali con la partita più dissennata degli ultimi quattro anni. D’accordo, esistono sempre i miracoli. Ma forse ce n’è stato qualcuno di troppo in altra occasione.
Cinque gol dallo Schalke 04, due pali, Raul scatenato e il brasiliano Edu che pareva un Ronaldo. Le reti potevano esser di più, una partita da mille e una emozione: dopo 25 secondi Stankovic ha compiuto il capolavoro della sua arte pallonara con un tiro gol da centrocampo. Più veloce di Pato nel derby. C’era tutto per far vivere felice San Siro e la sua gente. Aria tiepida, cuori caldi, emozioni pronte. Ma nessuno aveva creduto fino in fondo all’Inter del derby, sprovveduta e persa nella fase difensiva. Nemmeno il suo allenatore. Chi vuol intendere, intenda, aveva detto il Milan. E così altre squadre. L’Inter ha incassato 14 gol nelle ultime sette partite, otto fra Bayern e Schalke, e potevano essere di più. Otto fra Milan e Schalke e potevano essere di più. Farà male al tifo nerazzurro, ma forse sarà una feroce presa di coscienza. Inter suicida e sulle gambe nel secondo tempo, così come era capitato con il Milan. Qualcuno dovrebbe prendere appunti.
Leonardo ha insistito nella sua tattica suicida, senza mai pensare di trovare soluzioni in corsa. I tedeschi non sono fenomeni, però hanno corso e non si sono mai lasciati andare. L’Inter è stata furibonda e esaltante nel primo tempo. Desolatamente innocua nella ripresa. Primo tempo chiuso sul 2-2 seguendo la ossessiva determinazione di Milito, andato a riportare in vantaggio la squadra dopo il pareggio tedesco che ha annunciato l’inizio della debacle della difesa nerazzurra. Chivu e Ranocchia sono stati dilettanti allo sbaraglio: uno vecchio e ansimante, tanto da farsi espellere nella ripresa, l’altro giovane, distratto e un po’ molle. Julio Cesar è stato quasi miracoloso, ma è umano. L’assetto difensivo nerazzurro ha subito fatto intravedere falle, alle quali mai è stato messo riparo.
Thiago Motta ha continuato a giocare come nulla fosse, Cambiasso pensava all’attacco. Edu è stato una punizione per il povero Chivu e alla lunga per tutta la difesa nerazzurra: ha segnato di forza il 2-2, ha chiuso la partita con il quinto gol, nato da bravura sua e desolazione nerazzurra. Jurado è stato il vero demolitore delle difese interiste, Farfan un po’ più farfallone(non ci sarà al ritorno). Nel mezzo si è infilato il grande vecchio: Raul è stato serpente in agguato fin dall’inizio. Ha provato a tirare e tirare, finchè non ha pescato il gol numero 70 della sua serie in Champions, terzo dello Schalke, quello che ha demolito l’Inter.
Poi Ranocchia si è rovinato ulteriormente la reputazione con un intervento da autogol e da quel momento(57’) per l’Inter è stato una sorta di calvario calcistico che dovrebbe farci meditare sulla bontà(si fa per dire) del nostro campionato.
Moratti, prima della partita, aveva reso meno assordante il silenzio post derby, confermando tutta la fiducia a Leonardo. «Ha un contratto di due anni, spero tantissimo non sia lui a fare cose strane.

È una persona onesta, spero rimanga». Magari ci avrà ripensato. Comunque serve qualcuno che lo affianchi e gli dia qualche buon consiglio. Per il bene suo e dell’Inter. Ma per il ritorno della settimana prossima non c’è abbastanza tempo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica