Il «bunga bunga» è diventato in meno di 24 ore il nuovo tormentone della politica italiana. Secondo una barzelletta che ieri circolava ovunque, sui giornali e ovviamente sui siti internet, si tratta di un «rituale erotico di gruppo» che secondo le versioni più ricorrenti (finite persino in una canzone americana, come «Death by Unga Bunga!!» dei Mummies, gruppo garagepunk degli anni ’80) porta alla morte alcuni malcapitati esploratori finiti nelle mani di una fantomatica tribù e costretti a due scelte: la morte o il«bunga bunga». Ma chi sceglie di morire pur di non sottoporsi alla tortura finisce comunque vittima del rituale erotico. Secondo Dagospia «In America è un classico, ma perde una “b”e diventa«unga bunga», che in generale è un termine abbastanza razzista e condiscendente per descrivere come si parla nelle tribù africane. Un po’ l’evoluzione del “zì, buana” o della parlata di Mami di “Via col Vento”. In altri casi, è il richiamo dei cavernicoli preistorici».
L’opposizione non aspettava altro per accanirsi contro il Cavaliere, il governo e la maggioranza. Il finiano Luca Barbareschi, durante la trasmissione «Un giorno da pecora» di Radio2, si è esibito intonando il «tuca tuca». Il dipietrista Massimo Donadi ha evocato il rischio che l’Italia diventi «la repubblica del bunga-bunga» mentre il Partito democratico, evidentemente dotato di meno sarcasmo, ne ha approfittato per criticare le misure anti crisi adottate dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti:«Mentre il Paese è costretto a subire i tagli alle infrastrutture, il Bunga Bunga diventerà il leitmotiv del dibattito delle prossime settimane».
In particolare il segretario Bersani, a corto di ironia, si è attaccato al solito e unico ritornello che da anni ormai sa cantare:«Vadano a casa e qualcuno stacchi la spina rimettendo tutto al percorso istituzionale». Fantasia zero, insomma. Mentre Emilio Fede,davanti alla domanda sul bunga bunga ha strabuzzato gli occhi: «Non so cosa sia»,- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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