Leggo, con profondo disagio, la notizia che un ex-presidente diocesano dellAzione Cattolica ed attualmente assessore comunale della Giunta Vincenzi inaugurerebbe il Registro del testamento biologico del Comune di Genova. Mi ero perso la notizia che la Giunta Comunale genovese avesse deliberato di istituire tale Registro per cui non conosco quale posizione avessero assunto al riguardo i cattolici assessori presenti: mi auguro si siano opposti ed abbiano votato contro tale ipotesi.
Si potrebbe argomentare che il Parlamento sta esaminando questa questione e quindi qualsiasi delibera comunale al riguardo è fuori luogo e viziata di legittimità, così come si potrebbe ragionare sulle problematiche etiche, morali e religiose sottese al testamento biologico.
Si potrebbe.
Ciò che invece, voglio qui affermare è che un cattolico impegnato in politica, nel libero confronto con le altre posizioni ideali e valoriali presenti nella società, debba agire avendo presente lorientamento costante della Chiesa a tutela della vita, dallinizio alla fine.
Resta il forte disagio e la constatazione che i «liberi ed i forti» di sturziana memoria stanno progressivamente diminuendo.
*presidente
Federazione Operaia Cattolica Ligure
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