Con la fotografia della modella anoressica il fotografo Toscani ha replicato il rozzo intervento di mesi fa alla trasmissione 8 ½, allorché demonizzò le madri delle ragazze anoressiche. L'immagine costruita in studio secondo i criteri del marketing con l'intenzione di colpire le emozioni è banale perché priva di spontaneità e di pathos: disgusta, non commuove. Le espressioni di plauso alla fotografia da parte del ministro Turco confermano come le sue esternazioni siano prive delle necessarie componenti di prudenza, competenza scientifica e capacità ermeneutica dei fenomeni. Si sono preoccupati, i nostri, degli effetti dell'immagine sui soggetti più sensibili alla loro rappresentazione corporea, le ammalate? L'immagine brutale fonde la malattia con la persona, e ciò è totalmente falso: una persona anoressica è e resta una persona con qualità e risorse, la cui responsabilità verso la malattia devastante si riduce alla modalità con cui la affronta. C'è chi sarà indotta ad una emulazione spietata dell'immagine che dà notorietà e denaro alla modella, e chi, impegnata nella guarigione, si sentirà lesa nella sua dignità personale e spaventata dalla possibile identificazione che farà di lei con quell'immagine chi la conosce superficialmente.
Bene ha fatto Il Giornale a non pubblicare la fotografia. Questo è il nostro tempo, dove molti adulti che tacciano i giovani di vivere di sole sensazioni non hanno molto d'altro da offrire loro.Maurizio Bosio,
Presidente dell'Associazione Eumenidi per l'anoressia
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