Che impresa convincere le industrie al cambiamento

Gentilissimo Massimiliano, leggo sempre con entusiasmo i tuoi scritti sull’«essere liberale» sull’artigianato e piccola industria ligure!
Ci sono, ben nascoste, un sacco di piccole realtà artigianali e industriali valide che, con l’arrivo nelle loro officine, laboratori e uffici dei figli o dei nipoti, si sono informatizzati e sono in collegamento con il mondo intero. Però convincere al cambiamento le grandi industrie dell’intera regione è un mestiere difficile, penso uno dei più difficili, ma i tuoi articoli scritti con il cuore e con quella chiarezza, indice di una serena cultura liberale, prima o poi troveranno terreno fertile e proficuo.
Però, i giovani ventenni genovesi sono diversi, hanno una notevole apertura mentale, accettano consigli, vogliono viaggiare (molti lo stanno già facendo) e colloquiare con persone di altre etnie, questo l’ho scoperto ascoltando o meglio origliando, i discorsi degli studenti ai primi anni di università.
Sono convinto che loro apprezzano molto i tuoi scritti. C’è la speranza che riescano a far lo zaino e viaggiare, capire l’efficienza di tante regioni italiane, capire cosa succede in altre nazioni, dove i tuoi principi liberali che poi, sono anche i miei, sono presenti ed applicati nell’economia, nell’industria e nella società! Scrivo questi miei modesti principi perché sono cresciuto in una fabbrica dove ho capito che i libri, la cultura il confrontarsi con realtà, come l’Inghilterra degli anni '70 e '80 erano più importanti di tanti volantini e blocchi stradali che ostacolano solo altri lavoratori che devono rispettare altre realtà.
Il cambiamento per migliorare il proprio tenore di vita si ottiene con lo studio e tanto lavoro anche se diversificato nel tempo.

Luigi Einaudi, già Presidente della Repubblica ed economista liberale insegna ancora molto!
Complimenti, Massimiliano, per la tua forza di convinzione e la tua passione per questa Genova che con il tempo cambierà in bene.

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