Non cè stato quel tafferuglio, che ci si poteva attendere in apertura alla variante, in seguito allazzardata scelta tecnica fatta per Vettel dai noti «estremisti», e il confronto è stato alterato anche dai primi tre giri in regime di «safety-car». In alternativa, però, hanno sorpreso la cattiva partenza del campione del mondo (idem per Button; peggio per un Hamilton dolosamente non allineato) e la prontezza di Alonso sullestrema destra, riportando alla memoria la famosa riga bianca di Patrese. Quindi, primo atto del tema tecnico dominante subito in fumo e sua riaccensione solo con il coraggioso sorpasso del campione del mondo su una Ferrari che aveva tutte le carte in regola per tenere banco e che non doveva poi calare nel finale. Pensate, 14,5 km/h di differenza tra la velocità massima in qualifica di Vettel - ultimo, proprio ultimo della lista - e Alonso. Roba da non farsi più sorpassare per tutta la gara, con gli aiuti di Kers e Drs.
Lazzardo - legittimo - della Rbr è stato quello di accorciare un po i rapporti di trasmissione. E confesso di aver passato tutto il sabato sera a calcolare i suoi sforzi di trazione, giungendo alla conclusione che, con una partenza in testa, senza i temuti tafferugli, e con la guida superiore di Vettel, il successo sarebbe stato garantito, perché aumentavano notevolmente le accelerazioni, in congiunzione con elevate velocità di percorrenza delle curve, in seguito ad un effetto-suolo già superiore, pur con maggiore usura di pneumatici.
Al contrario, con uno scatto favorevole alla Ferrari o ad una McLaren, in quelle condizioni dassetto, non ci sarebbero state più risorse per la Rbr di punta.
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