«Il nome». «Come il nome?». «Sì, come ci chiamiamo?». «Boh. Che ne so? Generazione Italia». «Quella è una fondazione. Serve un nome». La conversazione tra i finiani deve essere andata più o meno così. Il giorno dopo stavano tutti con la faccia da «e ora che si fa?». Fuori, dentro, firma qui, firma là. Tu che fai resti o vieni? Dubbi, pianti, bestemmie, conti in tasca, fiches nelle mani, il futuro come ipotesi, scommessa, azzardo. Il presente è una notte d’ansia. Il risultato è che nessuno aveva ancora pensato bene al nome. Quello da dare al partito. Ops. Al gruppo parlamentare.
Si capisce che a un certo punto il problema era serio. Non è che si può partire con un’avventura politica senza neppure uno straccio di nome. Stare lì a definirsi sempre e solo «finiani» significa ridurre tutto a una sola persona. Non è democratico. Cominciano così a rimbalzare sigle e acronimi a Montecitorio e sulle agenzie. C’è chi dice «Nazione», chi «Libertà», chi fa due più due e propone «Nazione e libertà». C’è chi pensa che siano le testate di due quotidiani, chi nostalgico al quadrato se ne esce con Msi, un altro lo segue con Destra nazionale, uno furbo suggerisce, ridacchiando, Forza Italia.
Verso le 10 e mezzo del mattino il primo nome ufficiale sembra Azione nazionale. «Bello! Ricorda qualcosa». «Azione nazionale. Mmmmm. Suona bene». «Certo. Azione nazionale. An. Si torna a casa». Nostalgia canaglia. Tutti i cronisti d’agenzia battono quasi in sincrono il nuovo nome del gruppo. An è morta, viva An. Sembra fatta. Poi qualcuno ci ripensa. Siamo sicuri? An ancora An. Dopo tutta questa giostra si torna alla casella di partenza e senza passare dal via? Tempo sprecato. «Sì, ma senza più Gasparri, La Russa e Matteoli». «Tempo sprecato lo stesso».
Nel frattempo la nazione è preoccupatissima per questo fatto del nome. Bisogna battezzarli. Ci pensa la sinistra, che quando c’è da dare il nome a una «Cosa» non si tira mai indietro. Il Post, giornale on line di Luca Sofri, lancia un appello ai suoi lettori per trovare un nome al partito. Ops, gruppo parlamentare. L’invito. «Come nelle peggiori previsioni stanno circolando ipotesi di denominazioni che attingono al patrimonio, rispettabile, più vecchio, pigro e svuotato dell’onomastica della destra. Si parlava persino di Nazione e libertà. La spinta di modernità e rinnovamento della politica del centrodestra guadagnata dai finiani perderebbe un’occasione se volessero battezzarsi come se si fossero appena scissi dall’Msi anni Settanta. Insomma, diamogli una mano. Il tempo stringe». Il Post raccoglie i suggerimenti e li gira, tempestivamente, all’onorevole Flavia Perina, direttore del Secolo e blogger del Post. Alleluia.
Passa mezz’ora e il nome c’è. Futuro e Libertà. Magnifico. Sa di futurismo e libertarismo, locomotive a vapore e muscoli d’acciaio, statue con fiaccole e corone e viaggi on the road. Non basta. Il nome completo è Futuro e libertà per l’Italia. L’acronimo è Fli. Anche se ti viene voglia di leggerlo fly. Volare, oh oh. Ma non è il nome dello sponsor del Milan, Fly Emirates? Vabbè. Fli non Fly. Intelligente e nazionalpopolare. Lo inaugura Giulia Bongiorno. Tocca a lei durante la relazione sul ddl intercettazioni alla Camera mostrare per la prima volta in pubblico la sigla Fli. Nel blu dipinto di blu.
Fli funziona. C’è tutto. Sembra nato per caso ma se uno ci pensa nasconde molte cose. Futuro è un omaggio a Farefuturo. È l’idea che da qui parte un’Italia non più impantanata nel berlusconismo. Futuro significa giovani. E Fini eterno delfino non è forse eterno giovane? Futuro porta bene. Capitan Futuro: come De Rossi, che è pure di destra. Libertà ancora meglio. Libertà da Silvio Berlusconi. Libertà dal Cavaliere. Libertà come popolo della libertà (qui non si ripudia nulla). Libertà come nonno Libero (questa magari non c’entra). Il colpo finale però è Italia. Italia come Forza Italia. Italia come nazione.
Italia come le figlie del fascismo. Italia contro la Lombardia, il Nord, il Settentrione. Italia come «questo federalismo non s’ha da fare». Fini. Farefuturo. Fondazioni. Fli. Fly. Cavolo quante f. I flillini sono partiti. Buon viaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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