Quel che resta di carta

Calligrafie ricercate, filigrane eleganti penne, pennini e quaderni. Nell'era hi tech tornano di moda gli strumenti per la scrittura

Francesca Amé

Esperimento: poggiate il giornale sul tavolo e cominciate a fare disegni o a scrivere con la penna intorno al titolo o nelle parti qui accanto, quelle bianche. Vi ricordate ancora come si fa? Soprattutto: avete una penna a portata di mano? Se sentire il polso che, per appoggiare meglio la sfera sulla carta, ruota su se stesso, si distende e vi comunica una sensazione di ritrovato benessere, è il segnale. Dovete cercare, almeno ogni tanto, un'alternativa fisica, mentale - al compulsare sullo schermo per recuperare quella manualità complessa e raffinata della scrittura su carta, fatta di segni dosati con calma (ché se sbagli non c'è il tasto «canc» e devi riscrivere tutto da capo) e di pensieri vergati per restare. Per quegli strani cortocircuiti cui ci ha abituato l'era digitale, ciò che l'altro ieri era normale e ieri era desueto, oggi diventa invece innovativo, up-to-date.

Sta accadendo a carta e penna, fateci caso: fino a quindici anni fa erano strumenti indispensabili (guai a uscire senza biro e agenda), poi divennero d'antàn perché tutto si annotava sulla rubrica elettronica e adesso sono di nuovo tremendamente chic. Non per il lavoro e per le necessità quotidiane, ma per il tempo libero, il piacere, le relazioni. Nell'era del clic il mondo di carta vive una nuova inaspettata primavera: le cartolerie scolastiche stanno chiudendo ma quelle storiche, le antiquarie, quelle che sanno offrire prodotti raffinati, che profumano di antico come quelli che vedete in queste pagine, godono di buona salute. Bisogna dire grazie anche ai calligrafi 2.0 che, in bilico tra design e artigianato, hanno trasformato la bella scrittura, a penna o pennino, e sempre su carta di pregio, in una professione. C'è chi lavora al servizio di brand del lusso per vergare a mano inviti, locandine, lettere di pregio e chi mescola con sapienza tecniche antiche e high- tech: durante l'ultima Design Week di Milano era nutrito il gruppo di designer-calligrafi che presentavano le loro creazioni. E non c'è bisogno di scomodare l'esempio di Steve Jobs che ha più volte ammesso quanto la frequentazione di un corso di calligrafia all'università lo abbia aiutato a concepire la grafica del mondo Apple per dimostrare che la scrittura a mano e il rapporto fisico con la carta sono un toccasana specie in tempi sincopati della comunicazione via WhastApp per il pensiero. Bella scrittura, strumenti antichi, carte pregiate e filigranate: è il fascino delle cose da fare con calma (la stilo è chic, ma macchia se non la si tiene con garbo). Il mondo della carta, fatto di materiali per lo scrittoio, eleganti e austeri, resiste: «I prodotti più venduti sono i quaderni dal sapore antico con rilegatura artigianale in pelli anticate e trattate a mano, con chiusure particolari come i lacci in pelle, gli alamari in legno o altro: si tratta di quaderni con l'interno fatto da carte a mano proveniente da piccole e sofisticate cartiere. Ce ne sono di tutti i formati, anche da borsetta», ci spiega Francesco Pettinaroli, titolare del negozio che dal 1881 vende articoli del genere nel cuore di Milano. «Sono tornati di moda gli strumenti da scrittura: cannucce in legno oppure in penna d'oca, pennini di fogge e spessori diversi, inchiostri ad hoc. Li vendiamo spesso insieme a piccoli manuali che introducono al mondo della calligrafia», aggiunge. Gli amanti dei mondi in carta sono talvolta insospettabili, ci spiega Alessandro Billi dell'Antica cartotecnica di Roma: «Anche tanti giovani adorano le penne antiche pur smanettando tutto il giorno con il tablet - dice - Per molti sono una scoperta le stilografiche». I clienti che entrano in negozi come il suo o come Pettinaroli sono alla ricerca di tre cose: la rarità, il pregio, l'antico. Forse anche qualcosa in più: cercano l'unicità. In un mondo omologato, fatto di acquisti in serie, prodotti di largo consumo, oggetti sempre più condivisi la share economy non è forse il nuovo mantra? assume un valore nuovo tutto ciò che è curato nel dettaglio, fatto a mano, personalizzato. Entri in negozi come Pantheon, dal 1910 punto di riferimento a Roma per calligrafi e amanti della carta di pregio, oppure da Levi Aprile, a Torino, dove da ottant'anni si trovano i pennini, e ti pare che il mondo si sia fermato, e che tutto profumi di buono e di giusto.

Accade anche a Tramonti, in provincia di Salerno: qui, lungo lo splendore della costa, c'è l'Antica Cartiera Amalfitana dove si lavora la carta come un tempo, partendo dagli stracci di un antico mulino ad acqua del Settecento. Carta come una volta, carta che sa di fatica e passione, carta che pare più forte dell'acciaio, più preziosa dell'oro. Carta che pretende il tempo giusto, per scriverci sopra con una stilo.

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