«Gli interventi più importanti di questanno sono quelli che la giunta regionale deve ancora attuare piuttosto che quelli già attuati». È questa la conclusione alla quale è giunto lOsservatorio Antonio Nori, composto da Cna, Coldiretti, Confesercenti e Federlazio, che ha presentato ieri il monitoraggio sul primo anno di attività della giunta regionale del Lazio. Secondo le quattro associazioni imprenditoriali, che hanno illustrato i risultati dellOsservatorio alla presenza del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, gli atti emanati dallesecutivo a proposito delle politiche per le Pmi nei primi dodici mesi di attività, «risultano ancora poco strutturati, poco inquadrabili dentro un disegno organico di sviluppo». E ancora sottolineano che «il sistema imprenditoriale nel suo insieme avverte un certo squilibrio tra ciò che viene a volte con enfasi proclamato dalla giunta, che allude a una stagione di grandi rinnovamenti e di nuovi disegni strategici, e la difficoltà di far marcare il quotidiano, lattività amministrativa spicciola».
LOsservatorio, da questanno dedicato allo scomparso presidente di Confesercenti, segnala anche quelle che definisce «grandi questioni sul tappeto». «Oltre alla copertura del deficit sanitario - sottolinea il documento illustrato dal presidente di Federlazio e presidente di turno dellOsservatorio Massimo Tabacchiera - cui la Regione sta provvedendo con il Piano di rientro e la predisposizione del Dpefr, è indispensabile provvedere al riassetto delle società regionali; allapertura dei cantieri per ammodernare lassetto infrastrutturale oggi carente; a dotarsi di un piano energetico e di un piano dei rifiuti e, infine, intervenire sulle problematiche del credito e dei fondi di garanzia a solo 180 giorni dallentrata in vigore degli accordi di Basilea».
Critiche che Marrazzo ha rispedito al mittente: «Il documento - ha detto piccato il presidente della Regione - ha un difetto grave, non avete parlato di quello che abbiamo ereditato. Ma dovera la Regione, dove erano gli imprenditori quando si formava il buco di 4 miliardi nella sanità, dove erano quando non venivano approvati i bilanci delle Asl?. Chi ha vissuto in questa Regione - ha aggiunto - deve assumersi la responsabilità di non aver svolto il suo ruolo di controllo».
Marrazzo ha giudicato comunque il documento di sintesi dellosservatorio «importante e utile, rappresenta un buon modo di lavorare ma serve più dialettica». Anche se, ha aggiunto, «quanto la Regione ha fatto fino ad ora è stato possibile anche grazie al rapporto collaborativo con le associazioni imprenditoriali oltre che con le organizzazioni sindacali e industriali.
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