Discendente diretto di Toro Seduto, veterano delle truppe speciali in Iraq, Doug Good Father, Buona Piuma, 49 anni, è stato uno dei pilastri della protesta Sioux contro la Dakota Access Pipeline a Standing Rock. «Eravamo quasi duemila veterani, abbiamo offerto aiuto psicologico», dice. Non sono mancate le situazioni in cui questi reduci, perlopiù pellerossa, si sono mostrati pronti allo scontro con l'Fbi si è molto vociferato di un arsenale nascosto nel Missouri. Ma Doug, che vive in Colorado dove gestisce il Lakota Way, un centro di recupero per indiani disadattati, è stato soprattutto il capo spirituale del campo, lo chiamavano «lo sciamano di Standing Rock». «Ho aiutato i fratelli a tirare fuori il loro guerriero interiore», racconta. «Soprattutto a combattere contro le dipendenze, dal petrolio, dal consumismo, dal materialismo. Quando sono tornato dall'Iraq volevo suicidarmi, poi ho riscoperto lo spirito di Toro Seduto, il legame con la Terra, la Natura, il Cosmo. Ho conosciuto il mio guerriero interiore». Siete stati sconfitti a Standing Rock? «No», risponde, «abbiamo resistito, anche a meno trenta gradi, è diventato un simbolo, non ci fermeremo, continueremo a denunciare la rapina della nostra terra, la corruzione del governo che è ostaggio delle compagnie petrolifere». Ce l'ha con Donald Trump che ha appena dato il via libera alla conclusione della pipeline che porterà il petrolio dal Nord Dakota a Chicago? «Trump ha fatto quello che aveva promesso. Nessuna sorpresa. Chi ci ha tradito è stato Obama», dice Doug, che ha votato sempre democratico, ma questa volta si è astenuto, «perché Hillary Clinton non ha mai detto una sola parola in campagna elettorale sulla nostra condizione, e ha incassato fondi dalla Energy Transfer, la compagnia petrolifera che finanzia l'oleodotto, proprio come Trump».
Obama era stato a Standing Rock nell'estate del 2014, aveva pregato insieme ai pellerossa, promesso che i trattati sarebbero stati rispettati, aveva chiesto scusa per un passato «di sofferenza, di abusi e di sangue». «Mi ha guardato negli occhi, abbiamo fumato insieme, ha detto che ci avrebbe protetti. Ma ci ha fregato». Ora Doug accusa Obama e la Clinton: «È la loro amministrazione che ha venduto il suolo americano, permesso la pratica del fracking selvaggio ovunque, terre federali e private regalate ai colossi del petrolio, avvelenate per sempre. Un bullismo politico mai visto prima, una corruzione basata sull'ipocrisia». Dice che lo stop posto da Obama al passaggio della pipeline a Standing Rock in dicembre, a pochi giorni dall'insediamento di Trump, è stato «l'atto di un opportunista, che ha cercato di salvarsi la faccia di fronte alla Storia.
Chi ha militarizzato Standing Rock, mandato le truppe speciali che ci hanno trattati come terroristi solo per silenziarci? Ora ci confronteremo con Trump, abbiamo manifestato a Washington per chiedere un incontro. Ma almeno sappiamo con chi abbiamo a che fare. Con Trump non è mai corso buon sangue. Ci sono state tante cause per i casinò, e per dire la verità abbiamo sempre vinto noi»Marzio G. Mian
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