(...) Ma dotati di logica, come nel caso di questulteriore spruzzata di vermiglio con cui ha cercato (ed è riuscito) a marchiare il vascello avversario già preda di «sinistre» tempeste. E Dio solo sa quanta fatica farà ora il timoniere Ferrante a tener diritta la barra e disciplinata la ciurma.
«Illustre stimatissimo maestro - si legge nellincipit - in occasione del suo ottantesimo compleanno, desidero manifestarLe i miei più vivi auguri di continuare a essere quattro e più volte ventenne anche negli anni futuri». Un tocco di etimologia e «auguri» che vengono fatti risalire al latino, dove augere indica laumento. E lauspicio è che a crescere sia «il prestigio personale già altissimo» del maestro. Poi il nocciolo duro della missiva. «Tutti coloro che Le riconoscono una personalità poliedrica di pensatore, letterato, attore e soprattutto Premio Nobel, desiderano come me che Lei possa liberarsi della gabbia in cui lhanno irrispettosamente rinchiusa gli apparati dei partiti e presentarsi agli elettori con una Sua personale lista.
«Chi non candida Fo umilia il suo genio»
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