Arieccolo. Chi insiste, settimana sì settimana no, a dire che è in crisi, o non comprende o straparla. Tiger Woods è sempre lui anche se capisco che il grande pubblico golfistico quando il «fenomeno» è in campo e non vince, resta deluso. Il fatto vero è che il Tour americano di questi tempi è scarso a personaggi, vive su ottimi giocatori ma che non trascinano e non bucano lo schermo.
Tantè. Dopo la delusione - più che comprensibile - di un Tiger che, in testa al Pga Championship ultimo major della stagione, per la prima volta si fa riprendere sulle ultime 18 buche e concede la vittoria al coreano Y.E. Jang - ormai eroe nazionale - partito con due colpi di ritardo e dopo che nei primi due tornei dei cosiddetti play-off si vede sorpassare da Steve Stricker nella corsa ai dieci milioni di dollari della Fedex Cup, chi lo dava in ribasso deve fare umile ammenda. Tiger è Tiger, sempre e comunque, e ancora una volta al momento giusto ha saputo dare la zampata, saltare scattante sulla preda.
Al Bmw Championship ultima prova prima del gran finale della Coca-Cola Tour Championship con solo i trenta migliori giocatori della stagione in campo, non ce nè stato per nessuno, Tiger è balzato al comando con un grandioso 62 nel terzo giro e gli è bastato un 68 finale per rendere lultimo giro un secondo torneo nel torneo, una corsa solo per il secondo posto. Lui, la Tigre, alla fine ha lasciato i secondi - Jim Furik e il semisconosciuto australiano Marc Leishman - a otto colpi di distacco. Ha vinto il suo sesto torneo stagionale, il settantunesimo in carriera ed ha ripreso la testa nella classifica della Fedex Cup alla vigilia dellatto finale, ad un passo dai dieci milioni di dollari e con solo Stricker che potrebbe superarlo vincendo il Tour Championship con un Tiger oltre il quarto posto. Chi ci crede è un mago!
Nota per gli scettici: come si fa a dire che è in declino un giocatore che dopo otto mesi di assenza forzata dalle gare vince sei tornei di prima grandezza, ha messo in cassa oltre nove milioni e mezzo di dollari in premi ed è pronto a mettercene sopra altri dieci?
Sul Tour europeo sorpresa al Mercedes Benz Championship, in Germania, dove la vittoria è andata al sudafricano James Kingston dopo play-off con il ben più quotato danese Anders Hansen. Il quarantatreenne di Rustenburg accreditato di una sola vittoria nellOpen del Sudafrica 2008 ha vinto i 320mila euro della prima moneta con un putt per il par da un metro e mezzo alla prima buca di spareggio dopo che Hansen aveva mancato il green ed il successivo putt per il par da meno di due metri. Al terzo posto linglese Simon Dyson, lo svedese Peter Hanson ed un altro danese, Soren Hansen. Con loro poteva esserci anche il nostro Francesco Molinari che ha giocato un ottimo torneo ma che nellultimo giro contro i quattro birdie ottenuti ci ha infilato tre bogey ed il «solito» doppio bogey che lhanno fatto scivolare in 12ª posizione con un giro in 73 colpi.
Ultimo giro fatale anche per il fratello Edoardo, sul Challenge Tour in Olanda nel Dutch Futures. Molinari, partito per lultimo giro in seconda posizione ad un solo colpo dal leader - il belga Colsaerts - con cinque bogey e tre birdie ha chiuso in 74 colpi terminando così solo al sesto posto.
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