Cultura e Spettacoli

Chi è senza peccato scagli il primo romanzo

«La lotta con l’Inferno è arrivata al punto in cui non si può più andare innanzi... La battaglia è superlativamente ed estremamente aspra, a me sembra di soccombere da un istante all’altro». Così scriveva Padre Pio nella lettera dell’1 aprile del 1915 al suo padre spirituale che apre l’intrigante thriller horror L’assedio del male (Baldini Castoldi Dalai) e che in 294 pagine sviluppa in maniera sanguigna i temi dell’Apocalisse e della lotta con il maligno attraverso il racconto delle indagini di un’ispettrice del Nucleo Investigativo Speciale, sorta di agenzia parallela al RIS specializzata in casi complicati e occulti.
Fin dalle prime pagine è evidente che l’autore (nascosto dietro lo pseudonimo di Lidia Colleoni) ha ben appreso la lezione dei classici di questo genere: da L’esorcista di William Peter Blatty (dal quale nel ’73 fu tratto lo spaventoso film diretto da William Friedkin, con Linda Blair nel ruolo dell’indemoniata) a Il Presagio di David Seltzer (anche questo portato sul grande schermo da Richard Donner nel ’76), dall’originalissimo serial televisivo Millennium di Chris Carter (che vedeva nei panni dello spettrale Frank Black il segaligno Lance Henriksen) ad Angel Heart di William Hjortsberg (trasformato poi nelle allucinazioni visive del regista Alan Parker), dalla saga di Hannibal Lecter ideata da Thomas Harris a certe intuizioni legate al mondo delle sette e della superstizione popolare presenti già in piccoli classici come il racconto La tela nera di Carlo Lucarelli e Mal’aria di Eraldo Baldini, o in certi best seller dei francesi Jean-Christophe Grangé e Maxim Chattam.
In L’assedio del male l’ispettrice Matilde Volitani indaga in Puglia, nella zona di San Giovanni Rotondo, proprio dove giacciono le spoglie di Padre Pio, in una «zona oscura» dove possono convivere santi e serial killer, santuari e ritrovi satanici e dove l’Inferno sembra aver sputato sulla Terra tutti i suoi demoni. E mentre Matilde cerca prima di ritrovare una donna scomparsa, e poi di dare un volto ai suoi assassini, la sua professionalità viene minata da oscure e misteriose visioni che sembrerebbero metterla direttamente in contatto proprio con il santo di Pietrelcina. Visioni di sangue che mostrano inconsciamente all’eroina «le opere del Male» e sembrerebbero offuscare la sua razionalità, ma che in realtà costituiranno la sua forza.
L’enigmatica Lidia Colleoni sostiene di avere «scritto questo romanzo sulla spinta di una riflessione proposta dal grande pontefice Giovanni Paolo II, proposta reiterata dall’attuale Santo Padre, Benedetto XVI» e ringrazia esplicitamente la Sacra Congregazione degli Esorcisti per averla aiutata durante la stesura dell’opera. Ma va soprattutto sottolineato come L’assedio del male si inserisca a pieno nel sottogenere narrativo dei thriller mistico-religiosi che tanto successo sta ottenendo sull’onda dei fortunatissimi Il Codice da Vinci e Angeli e demoni di Dan Brown.
Un campo che ha dato buoni frutti anche nel nostro panorama letterario. Basti pensare alla saga intrapresa da Gianfranco Nerozzi con i suoi Genia e Resurrectum (Flaccovio), dove rispettivamente l’ufficiale dei carabinieri Michele Santonero e il commissario di polizia Francesco De Rossi si confrontano con le onde cerebrali di un maniaco in coma, ma anche con preti serial killer, rapitori di bambini, un Quadrato Magico indecifrabile, misteriosi ritrovamenti di cadaveri in una grotta della Piana di Megiddo (che potrebbero essere appartenuti ai fanciulli della celeberrima Strage degli Innocenti), messaggi criptici che attraversano il tempo e lo spazio e vengono captati da astronomi gesuiti. Ma soprattutto devono investigare sull’identità di un bambino che potrebbe essere davvero l’Anticristo.
In un territorio spettrale sono anche ambientati I tre giorni all’Inferno di Enrico Bonetti cronista padano (Sironi) di Valter Binaghi (il quale ha affrontato il tema dei movimenti new age e degli effetti messianici devianti del web anche in La porta degli innocenti e Devoti a Babele) che racconta di sette sataniche, circoli esoterici dove si praticano abusi sessuali e sacrifici, ma anche di cliniche dove i trapianti d’organi nascondono il commercio di feti umani. Così come un terribile spaccato sulle superstizioni nel nostro territorio è Corpi estranei (Il Maestrale) di Pier Paolo Giannubilo che racconta le vicende reali del piccolo Manuele, il quale nell’Abruzzo degli anni Trenta è vittima di terribili riti pagani officiati da una nonna strega. Non meno inquietante la Torino magico-esoterica descritta da Piero Soria in Rosa demonio (Mondadori). Il commissario Lupo deve vedersela questa volta con messe nere e attacchi di terroristi e indagare su oscure cliniche di recupero psichiatrico per preti e suore.
Passando alla scena internazionale, se con Il vangelo di Maria Maddalena di Kathleen McGowan la casa editrice Piemme ha puntato i riflettori sul lato più melodrammatico e romantico di certi vangeli apocrifi, Gargoyle Books (specializzata in piccoli classici del terrore) ha messo a nudo il lato orrorifico delle stesse vicende, mostrandoci una Maria Maddalena «il cui sangue dannato può essere solo salvato dall’amore di Cristo» fra le pagine di Il vangelo della Maddalena di David N. Wilson che narra il sanguinosissimo scontro fra gli eserciti celesti e i demoni sulla Terra.
Persino le Edizioni San Paolo hanno deciso di inserirsi nel filone puntando molto sullo scrittore e pittore canadese Michael O’Brien, creatore del frate carmelitano padre Elia, protagonista de Il libraio e Il nemico. Giovane ebreo convertito, padre Elia è scampato miracolosamente alle persecuzioni naziste e per anni è rimasto rinchiuso in clausura nel monastero del Monte Elia, dove viene richiamato in azione dal Papa in persona per «infiltrarsi nella setta segreta del Presidente dell’Europa e cercare di convertirlo per evitare che diventi l’Anticristo».

La Editrice Nord quest’anno ha puntato prima su un eccellente horror come Il vangelo secondo Satana del francese Patrick Graham (che muovendosi fra il Medioevo e i giorni nostri svela il terribile segreto di cui è stato depositario l’ordine delle Recluse con pagine spaventose degne dei racconti più visionari di Stephen King e Clive Barker) e poi su un thriller di Michael Cordy a sfondo storico-religioso scientifico: Il manoscritto di Dio che racconta le vicende del manoscritto Voynich ritrovato nel 1912 nella biblioteca del collegio gesuita di Villa Mondragone e che sembrerebbe essere il testo segreto redatto dagli eretici Catari che per anni ha celato i segreti del Giardino dell’Eden.

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