«La gente ha bisogno di essere incoraggiata». Rosa, decana delle carte nel quartiere degli artisti, quando legge il futuro ci mette anche un pizzico di psicologia. E, se serve, qualche consiglio da zia affettuosa. «Tendo a minimizzare le cose brutte - spiega mentre picchietta su fanti e assi con le sue unghie laccate di rosso - Se nel futuro di qualcuno vedo una disgrazia, magari evito di raccontare i dettagli e resto nel vago. C'è già tanta angoscia in giro e quindi, se posso, mi soffermo di più sulle cose belle».
Il suo mazzo di carte ne ha lette a iosa di storie, ha annunciato nuovi incontri e previsto vincite da vent'anni a questa parte. Da quel tavolino, tra le vie ciottolose di Brera, sono passate generazioni intere. Con le domande di sempre e con qualche preoccupazione nuova. «Le donne giovani vogliono sempre più sapere che ne sarà della loro carriera. Un tempo invece si preoccupavano solo del matrimonio e dei figli».
Rosa racconta che aumentano gli uomini che cercano risposte nelle carte: «Vengono per chiedere del lavoro e, sempre di più, per problemi sentimentali. E poi magari dopo un po' tornano per regalarmi la bomboniera di nozze».
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