Non proprio una visita di routine. Ieri mattina il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha accompagnato il presidente romeno Traian Basescu in visita al campo nomadi di via Candoni, tra gli insediamenti interessati dal censimento. Ma le posizioni espresse dal primo cittadino e dal capo di Stato, per quanto improntate a una diplomatica prudenza, non sono state del tutto convergenti. Alemanno, durante il tour del campo, ha spiegato che «in Italia non cè nessuna discriminazione e nessuna mancanza di solidarietà». «Ho ribadito con chiarezza al presidente Basescu che noi abbiamo la massima stima del popolo romeno», ha chiarito il sindaco, spiegando di voler evitare ogni generalizzazione: «Questo campo è la dimostrazione che cè uno sforzo di integrazione e solidarietà. Il presidente romeno è daccordo con noi su questo punto: più solidarietà, più legalità». E sulla legalità Alemanno non intende transigere, spiegando senza mezzi termini che la linea da seguire è chiara: «Cacciare tutti coloro che violano la legge e dare una mano a coloro che vogliono rispettare le regole e le leggi italiane».
Fin qui il primo cittadino, che poi ha pranzato con il premier Silvio Berlusconi per «fare il punto». Ma al di là dei punti di contatto, Basescu non ha risparmiato un po di distinguo nellora in cui ha visitato linsediamento di via Candoni. Ai residenti del campo, il presidente della Romania ha detto «voglio che sappiate che non esiste la parola abbandono». E quanto alle misure del pacchetto sicurezza, Basescu ha concesso di «capire» almeno «parte delle misure prese dal governo italiano». Ma poi ha aggiunto: «Non possiamo essere daccordo a un trattamento che è al di là delle norme Ue». Un «paletto» che Badescu ha poi ammorbidito, dicendosi sicuro di poter «andare avanti nel dialogo con le autorità italiane», e promettendo di riaccogliere i suoi concittadini che vivono nei campi daccoglienza in Italia: «Presto molti di voi torneranno in Romania, lo faranno quando ci saranno le condizioni adatte ma lo stato romeno non accetterà i delinquenti: la legge deve essere applicata e noi lavoreremo per avere un trattamento omogeneo». Su un punto, però, il presidente romeno si è detto daccordo con Alemanno, concedendo un mezzo mea culpa: lesistenza di un problema di integrazione per i rom. Uno «scacco personale» anche per la Romania, ha ammesso Basescu, parlando con le centinaia di nomadi di nazionalità romena che vivono in via Candoni, molti dei quali bambini e adolescenti, originari di Craiova e Mehedinti. Il presidente ha quindi proposto allitalia una cooperazione per studiare insieme soluzioni che possano portare a individuare politiche valide per lintegrazione, senza trascurare lattenzione alle tematiche della sicurezza.
Perché lunica possibilità in cui Basescu riconosce si possano superare le norme Ue per i cittadini romeni è per quanti infrangono la legge: «Non chiederemo mai a un governo del Paese ospitante di proteggere coloro che delinquono, che devono rispondere davanti alla legge in ogni caso e in qualsiasi stato si trovino».
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