Chiara Civello, il grande Jazz parla italiano

La songwriter romana presenterà il suo primo cd «Last quarter moon»

Chiara Civello, il grande Jazz  parla italiano

Fabrizio de Feo

Se Chiara Civello fosse un’artista vanagloriosa non le mancherebbero le frecce per «pizzicare» i propri colleghi e suscitarne l’invidia. La songwriter romana - che lunedì alle 21 presenta il suo primo cd «Last quarter moon» all’Auditorium - non ha ancora varcato la soglia dei 30 anni. Ma già oggi ha al suo attivo una serie di esperienze inarrivabili per la maggior parte degli artisti.
Con la sua capacità compositiva ha conquistato la Verve, la casa discografica di Luis Armstrong e Ella Fitzgerald, una delle più prestigiose al mondo, che l’ha messa sotto contratto per sei album. Con il suo talento ha irretito Russ Titelman, già produttore di Paul Simon e James Taylor, che ha deciso di seguirne passo passo il cammino musicale e di guidarla come vero e proprio «regista» delle sue incisioni. Con la sua voce calda, intima e raffinata ha convinto Burt Bacharach a scrivere per lei un brano del suo album, «Trouble»; Tony Bennett a convocarla per incidere insieme la splendida «Estate» di Bruno Martino e James Taylor a sceglierla come backing vocalist in «October Road». Se non bastasse, come ciliegina finale, si potrebbe dire che il suo cd è uno degli ascolti preferiti di Cyndi Lauper. Ma soprattutto lo è di tanti appassionati di buona musica rimasti colpiti fin dal primo ascolto da un lavoro che si muove su un territorio sofisticato e d’atmosfera, senza per questo perdere di gradevolezza e accessibilità.
Chiara Civello in Italia è ancora poco conosciuta. Molti, però, sono pronti a pronosticare per lei un futuro roseo. Eclettica cantautrice, ha il jazz nelle sue radici e nella sua formazione musicale ma ora sta percorrendo strade diverse, percorsi che confinano con il pop ma anche con la musica latina e brasiliana. C’è chi la assimila a Diane Reeves o addirittura a Joni Mitchell. Ma la pianista-cantante romana, così amata dai big della musica a stelle e strisce, non è propriamente una cantante jazz, pur possedendo toni bassi simili ai canoni jazz. Il percorso di questa ventinovenne è lungo: inizia a suonare il piano da bambina, incoraggiata dalla nonna, ma anche a cantare in cori classici. Scopre quasi per caso la musica jazz e all’età di 18 anni vince una borsa di studio per frequentare la Berklee School di Boston, dove si laurea nel 1998. Il suo viaggio, però, non è destinato a terminare a Boston, né a limitarsi al jazz. Come molti altri artisti usciti dalla Berklee, si trasferisce a New York. In cerca di qualcosa di musicalmente più vicino alle sue radici mediterranee, si immerge nello studio della musica latina e impara lo spagnolo e il portoghese. Nel 1998 compone «Parole Incerte», la canzone che diventa il suo biglietto da visita. Il produttore Russ Titelman, collaboratore di Paul Simon e James Taylor, ascolta il brano e l’aiuta ad affermarsi come cantautrice producendo il suo primo album, «Last Quarter Moon». Un lavoro d’equipe che produce una sequenza incantevole di pezzi originali in cui brani dalle atmosfere jazzy e fumose si alternano a ballad malinconiche e a suoni «brasilianeggianti».

Amata dalla critica statunitense, Chiara Civello - accompagnata dal tastierista Pete Rende, dal chitarrista Guilherme Monteiro, dal batterista Edgardo Serka e dal bassista Richard Hammond - punta ora a conquistare la sua patria d’origine.

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