In riferimento al contenuto della lettera apparsa nella rubrica «La parola ai lettori» relativamente a polemiche riguardanti il settore Commercio, in particolare riferite al Mercatino dei Sapori, vorrei esprimere alcune considerazioni che possano meglio chiarire la posizione dellAmministrazione Comunale. A tal proposito, per quanto riguarda le affermazioni del portavoce della sezione locale di Fi, Emanuele Rustichelli, che polemizza riferendosi al Mercatino dei Sapori e delle Tradizioni, la Società organizzatrice ricorda che dal punto di vista igienico-sanitario sono state ottenute, da parte della Asl 4, adeguate autorizzazioni in particolare per alcuni espositori; inoltre altri prodotti non deperibili (salumi, formaggi stagionati) non necessitano comunque di banchi frigo per cui le normative sono state rispettate.
Al di là dunque di sterili polemiche non si può certo configurare questo evento come «concorrenza sleale» nei confronti dei commercianti, bensì come una manifestazione di grande successo che contribuisce ad animare il centro storico anche la domenica quando molti negozi restano chiusi (anche in stagione estiva) e che funziona da volano creando una sensibilità verso prodotti di eccellenza a tutto vantaggio del commercio di qualità chiavarese. Nella recente edizione è stata inoltre ampliata la sezione dedicata agli artigiani e collocata strategicamente in Via Rivarola per dare maggior vivacità a quella via e per far attraversare tutto il Centro Storico, compreso il mercato della frutta e verdura.
Breve bilancio del mercatino nei primi 10 mesi di attività, compresa ledizione serale: affluenza pubblico fino a centomila persone; più di cento espositori si sono avvicendati in questi mesi (in particolare liguri ma anche provenienti da altre 20 province italiane); produttori di qualità segnalati anche su importanti guide enogastronomiche; massiccia promozione a livello regionale e nazionale (quotidiani e magazine specializzati). Il Mercatino è diventato un evento itinerante di portata nazionale che è stato realizzato e sarà programmato in altre città italiane; questo permetterà ai nostri produttori di avere spazi di promozione e vendita al di fuori del nostro territorio e alla città di Chiavari di godere di una notevole visibilità attraverso uno stand a lei dedicato.
Quanto alle feste di piazza, certo sono durate molto meno dei citati «tre giorni»; se invece il riferimento riguarda le Feste di Partito svoltesi nellarea di colmata, non risulta esistano regole comunali, né tanto meno regionali o nazionali, che ne indichino la durata massima. Nessuno quindi pensa di essere furbo, ma chiederemmo almeno che chi scrive, soprattutto come portavoce di un partito della rilevanza di Fi, fosse almeno informato; quanto al termine «radical chic», non comprendendone il senso, (perché forse senso non ha!) evitiamo di perdere tempo in inutili polemiche.
Alla luce di tutto ciò è evidente che forse Fi non sarà «ideologicamente contraria» a questo tipo di manifestazioni, ma i suoi rappresentanti cittadini sono sicuramente contrari a tutte le iniziative e gli eventi di successo che portano pubblico e apprezzamento a vantaggio della città tutta, in unottica turistico-commerciale di ampio respiro che ci pare lontana dalle logiche del portavoce di Fi.
Assessore Turismo e Commercio - Chiavari
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