da Milano
«I giovani vogliono essere fichi», dice bel bello Giorgio Armani. Forse anche di più guardando i suoi indossatori in passerella, quintalate di muscoli assestati alla perfezione (senza esagerare). «È unestetica donante, cè sessualità e un effetto italiano». E continua. «Mi piacciono attori come Accorsi, Pasotti». E Scamarcio? «Piace alle donne. Li preferisco meno belli ma con più personalità». Leffetto italiano, scusi? «Bellezza forte, italica». Che si traduce anche nella musica della sfilata, dalla Nannini a Pavarotti con Miserere, a Jovanotti. Un inno alle nostre note, così rare nel mondo della moda e alla nostra solarità con bianchi accesi e colori luminosi, strizzando locchio agli anni 30 (braghe da ciclista un po largotte e cinghietta nellorlo) e a una classicità contemporanea (camicia semitrasparente per lasciar intravedere il disegno dei muscoli).
Il gusto della fisicità diventa forma nella giacca doppiopetto ma slim e in quella decostruita che sostituisce la camicia. Si gioca con i pantaloni con una vaga aria da equitazione, con i lunghi cardigan avvolgenti. E poi lo sport. «Se vuol essere fico si cura, fa sport e non sta fino alle 5 di mattina in discoteca a farsi». Basta vedere gli uomini di Salvatore Ferragamo (collezione disegnata da Massimiliano Giornetti), per capire che si è tutti sulla stessa lunghezza donda. Hanno laria educata oltre che essere eleganti, da ragazzi per bene che scelgono preziosissimi gessati in cashmere tramati doro o si infilano jeans laccati in platino e camicie illuminate da bottoni di perle, fino allorologio da 30mila euro.
Dai ragazzi da baciamano di Ferragamo agli scatenati di Frankie Morello, sesso e go kart. Lì cè la disco ma è quella che arriva fino a mezzanotte la «meno intossicata».
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