da Chicago
Chicago è tornata ad essere attraversata negli ultimi giorni da unondata di violenza senza precedenti. Unondata tale di sparatorie, scontri tra bande e morti ammazzati che le autorità della città si dicono «seriamente preoccupate». Perché nemmeno quella che è considerata una delle città più violente dAmerica, pur essendo abituata ad avere per le sue strade omicidi pressoché quotidiani, prevedeva una recrudescenza degli episodi di violenza pari a quello degli ultimi giorni: in meno di una settimana la città, soprattutto nelle sue periferie, è stata teatro di qualcosa come quaranta sparatorie, 36 delle quali nel weekend.
Sono sparatorie che avvengono per lo più tra bande di gruppi giovanili, ma non per questo sono meno violente. Tra sabato e domenica hanno fatto 9 morti e 32 feriti. La scorsa notte il numero dei morti è già salito a 14: altri cinque ragazzi sono stati uccisi a colpi di pistola nella loro abitazione in quella che secondo la polizia è la strage più grave dal 2003 ad oggi.
Dalle prime indiscrezioni degli investigatori (che non hanno ancora fornito una versione ufficiale dellepisodio), i cinque erano intenti a farsi un barbecue. I vicini hanno riferito che si trattava di bravi ragazzi, che nulla hanno a che vedere con le bande giovanili, ma la polizia non ha fornito alcun dettaglio al riguardo.
Quel che è certo è che lepisodio è solo lultimo in ordine di tempo di una serie che - da sei mesi a questa parte - si ripete a Chicago con un crescendo preoccupante. Per quanto connaturata alla storia stessa della città, una violenza tanto diffusa per le strade preoccupa le autorità come non succedeva da tempo. Perché la violenza di oggi è ben lontana da quella, vagamente romantica, degli anni del proibizionismo e di Al Capone. Quella - per quanto feroce - non era figlia della povertà. Questa sì: solo negli ultimi sei mesi sono stati 20 i ragazzi con meno di 18 anni uccisi per la strada da altri ragazzi come loro. Viaggiano armati, sparano, ammazzano o muoiono quasi per gioco.
«Noi non crediamo che basti la polizia per fermare la violenza di questi quartieri - ha spiegato al Chicago Tribune il reverendo Robin Hood, del Clergy Committed to Community -. Questi quartieri devono trovare dentro se stessi la forza di isolare le persone violente».
Ma posizioni come quelle del reverendo restano «pie aspirazioni» secondo la polizia.
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