(...) Considerazioni del genere evidentemente per qualcuno sono «normali». E così la scelta è stata fatta: il diritto è quello di Beppino Englaro e di chi vuole scegliere leutanasia, la morte accelerata, o assistita. Il Comune gli organizza un dibattito a una sola voce, la sua o quella di chi la pensa come lui. Non solo Dalla Chiesa, ma anche la Chiesa fa il tifo per la morte clinicamente agevolata, perché allappuntamento viene invitato un prete scelto, un sacerdote affidabile che non tradisce e aggiunge a buon peso la dose quotidiana di insulti al Vaticano e al governo, senza che stavolta Famiglia Cristiana invochi lintervento dei vescovi, anzi apprezzandone il continuo e rigoroso silenzio. Di conseguenza gli altri, quelli che non la pensano così, devono accontentarsi del «dovere simmetrico» di accettare che sia fatta la loro volontà. Un po come il diritto dei no global di avere una sede dal Comune per esaltare le gesta e la memoria di Carlo Giuliani, da cui nasce il «dovere simmetrico» delle associazioni darma di essere sfrattate perché il Comune non dà loro una sede. E il dovere dei genovesi che dallamministrazione aspettano da anni un appartamento. In Comune cera una volta un assessore alla Cultura. Che aveva una sua idea, che ha ancora una sua idea, ma che accetta anche quelle diverse dalla sua, e anzi si impegna perché vengano proiettati film «scomodi» per la sua idea come Katyn accogliendo il suggerimento-provocazione del Giornale. O che, per fare un altro esempio, organizza mostre ed eventi curati da Sergio Maifredi, assessore alla Cultura in pectore in caso di vittoria di Enrico Musso. Il suo avversario diretto, insomma.
Questo ex assessore si chiama Luca Borzani e fa Kultura e Cultura. Ma non è più in Comune. A Tursi non cè un assessore alla Cultura. In compenso cè la «settimana dei diritti» della «città dei diritti». Selezionati e protetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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