Tanta voglia di lista civica: il consigliere regionale Ezio Chiesa, già assessore (dimissionario, non dimissionato) del Pd alle Infrastrutture confluito nel Gruppo Misto, dopo attenta riflessione dà vita a un nuovo movimento a vocazione «trasversale». In realtà, per espressa dichiarazione del promotore ieri mattina allNH Hotel del Porto antico, «Liguria viva» - il nome del nuovo soggetto politico locale, con un logo a tre sezioni, verde, rosso e blu - rimane saldamente nel campo del centrosinistra. Che significa, innanzi tutto: appoggio alla giunta Burlando e obiettivi programmatici in linea, «per coerenza con il mandato di chi mi ha eletto», con quanto concordato in sede di elaborazione di campagna elettorale per la Regione. «Per il resto, invece - sottolinea (ammonisce?) Chiesa - mani libere. Ad esempio sullipotesi di città metropolitana che non mi trova assolutamente daccordo, o sul problema dellacqua nellambito territoriale, specie dopo lesito dei referendum. Sono pronto a votare contro anche in aula». Lobiettivo di «Liguria viva», insomma, è di «condurre battaglie in nome della gente, sulle cose specifiche che interessano la gente». Pescando anche nellelettorato scontento sia della maggioranza, sia dellopposizione: «Non abbiamo preclusioni pregiudiziali nei confronti del centrodestra, lo critichiamo sui contenuti».
Ad ascoltare e a confortare, in qualche modo, Chiesa e i sui supporter - «per il momento, siamo in fase organizzativa, troppo presto per fare nomi» - sono venuti, fra gli altri, Armando Ezio Capurro (Gruppo «Noi con Claudio Burlando») e lex sindaco di Cogoleto ed ex consigliere regionale del Pd, Luigi Cola. Altro conforto arriva dalla ricerca socio-politica commissionata da «Liguria viva» a Css Communication&Campaign per sondare gli umori della base a livello locale: ne escono sostanzialmente promosse le liste civiche (45,2 per cento degli interpellati, rispetto ai partiti tradizionali (36 per cento). Nel frattempo, il percorso che si è dato il movimento prevede che in ogni località della regione si presentino liste affini, contrassegnate però dal nome del Comune al posto della denominazione Liguria.
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