Forse un giorno ripenseremo a tutte queste vicende di doping con maggiore distacco e leggerezza. Oggi, purtroppo, non possiamo far altro che provare un profondo senso di disagio e di imbarazzo.
Dario Frigo ci fa tornare indietro di tre anni, a quel 13 luglio del 2005, quando il corridore milanese con residenza monegasca in forza alla fortissima Fassa Bortolo, fu portato via dal Tour de France in modovisione dalla gendarmerie francese con il forte sospetto del doping. Sua moglie Susanna, il giorno prima, approfittando del giorno di riposo, cercò di raggiungere il marito, ma fu fermata ad un controllo dai doganieri di Couchevel. Nella vettura furono rinvenute diverse confezioni di sostanze dopanti: le accuse furono pesanti e per il biondino dalla faccia dangelo fu la fine della carriera di ciclista. Via dal Tour, via dal ciclismo. Per lui solo loblìo. Ieri, il tribunale di Albertville ha riportato dattualità il suo nome e la sua storia, chiedendo per lui e sua moglie la condanna ad un anno di carcere con la condizionale oltre ad una salatissima ammenda.
Chiesto un anno di carcere per lex ciclista Dario Frigo
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