Dal 1998 al 2000 sarebbero state importate in Italia 50.126 tonnellate di banane al di fuori del contingente preferenziale comunitario, con unevasione dei dazi di oltre 20 milioni di euro. Sulle importazioni sarebbe stato applicato, infatti, un dazio ridotto di 75 euro a tonnellata invece della tariffa doganale di 708-765 euro a tonnellata. Lo ipotizzano i sostituti procuratori Paolo Storari e Pasquale Profiti della Procura di Trento, che hanno chiesto il rinvio a giudizio degli amministratori pro-tempore delle società Chiquita Italia Spa, Socoba Srl e Adriafruit Italia Srl con le accuse di contrabbando aggravato allimportazione di banane, truffa ai danni dello Stato e uso di atto falso. Secondo i magistrati la truffa sarebbe avvenuta grazie allutilizzo di 1.132 certificati Agrim falsificati in Spagna. Il contingente importato in Italia corrisponderebbe all80 per cento di quello irregolarmente introdotto in tutta la Comunità Europea, pari a 62.
459 tonnellate, con unevasione dei dazi di circa 33 milioni di euro. Presso la dogana di Trento sono stati utilizzati 71 certificati Agrim falsificati, dei quali risultava girataria Socoba Srl e altri tre, non riportanti alcuna girata, adoperati dalla Adriafruit Italia Srl.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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