È stata confermata nel processo dappello la condanna a 18 anni di reclusione, inflitta con rito abbreviato, al 24enne George Alin Chisereu. Il romeno è accusato di aver ucciso Roberto Chiesa, il 63enne romano trovato morto il 7 marzo 2007 nellappartamento di San Giovanni dove viveva con il compagno. Lo ha stabilito la I Corte dAssise dappello presieduta da Antonio Cappiello che ha così accolto le istanze del pg e della parte civile, la sorella di Chiesa, Graziella, costituitasi in giudizio con lassistenza dellavvocato dellArcigay di Roma, Daniele Stoppello.
Confermata dunque la pena inflitta il 7 febbraio scorso dal gup Claudio Carini per le accuse di omicidio volontario e rapina. Ribadita anche la condanna per limputato a liquidare in sede civile il risarcimento del danno in favore della sorella di Chiesa. Nel corso delludienza preliminare il gup gup aveva accolto la costituzione di parte civile anche di Mario Chinazzo, il convivente di Roberto Chiesa. Luomo, però, è deceduto per problemi di salute prima della conclusione del giudizio di primo grado. «Soddisfa la decisione della Corte dAssise dAppello - ha commentato lavvocato Stoppello - anche perché non è stata accolta la richiesta di proscioglimento avanzata dalla difesa per una presunta incapacità di intendere e di volere dellimputato e perché non è stata riconosciuta lattenuante della provocazione».
Chiesa, sottufficiale della Marina in pensione, fu trovato morto in una pozza di sangue nel suo appartamento in via Faleria, ucciso con cinque colpi di coltello al collo.
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